Un buon lavoro quello dei Mquestionmark che con “One for All All for one” rendono il senso della loro espressività artistica. Suoni diretti e asciutti, senza fronzoli, ma capaci di suscitare la debita attenzione da parte degli ascoltatori. Eppure, nonostante il primo brano, I Hate My Work, renda l’idea ...
Parte il primo pezzo, Devil’s courtesy, e lo spirito del rock ‘n roll si manifesta immediatamente; in verità si potrebbe dire “reggae ‘n roll”, perchè lo stile chitarristico, almeno in parte, ha qualcosa di “giamaicano”, ma tant’è: ci sono anche brevi “tirate” hard rock, insomma, quanto di meglio ... Leggi tutto »
Restituire un suono a un film trovando così l’immagine della propria identità sonora. Questa la sfida a cui si accinge un gruppo inaccontentabile come i Giardini di Mirò. Sperimentatori del post-rock italiano, esploratori delle possibilità dell’indietronica e del glitch, progetto senza limiti di frontiere linguistiche. La band che ... Leggi tutto »
Come afferma lo stesso Arturo Stàlteri, il suo nuovo lavoro, Half Angels, ha una matrice duplice, in parte letteraria, in parte cinematografica; due sono infatti gli ambiti artistici dai quali il pianista e tastierista romano trae ispirazione per il suo album. Potrebbe essere definita musica “romantica”, se non fosse per ... Leggi tutto »
La jam elettrica di Pino Daniele (prima parte di un progetto che prevede un seguito acustico) è certamente una prova degna di nota, ma purtroppo non riesce ad elettrizzare come era auspicabile. Questo perché a fronte della schiera di musicisti d’alto rango che affiancano il cantautore partenopeo, la musica ... Leggi tutto »
Un manipolo di solisti prossimi a un jazz di matrice squisitamente contemporanea (Aroni Vigone in primis, non a caso con Palmieri, per parte sua avvezzo alla computer-music, autore di tutte le musiche del cd) veste di suoni un gruppo di poesie della torinese Francesca Valente. Un ruolo determinante, in suddetto ... Leggi tutto »
Un materiale tematico apparentemente eterogeneo, con quattro pagine di Bollani, due del bassista Jesper Bodilsen (Orvieto e Edith), altrettante brasiliane (Dom de iludir di Caetano Veloso e Brigas nunca mais di Tom Jobim) e una classica, Improvisation 13 en la mineur di Poulenc, dà quasi miracolosamente luogo a un album ... Leggi tutto »
Pugliese dell’entroterra garganico (San Severo) e romano d’adozione, Luca De Nuzzo firma con questo Jòmene e jòmene (uomini e uomini) il secondo lavoro a proprio nome. Gli fanno da cornice musicisti sopraffini, magistralmente valorizzati dagli arrangiamenti di Federico Ferrandina, sempre preziosi ed evocativi, specie sul piano timbrico (in ... Leggi tutto »
Quando si nomina Federico Salvatore si pensa immediamente a quell’uomo col codino e la chitarra che faceva divertire tutti dal palco del Maurizio Costanzo Show con Azz e con brani parodistici e molto divertenti. Quasi nessuno considera, invece, il lato serio di questo artista partenopeo iniziato per i più ... Leggi tutto »
Borderline, cioè sul crinale. O magari su tanti crinali: quello geografico, un Friuli brado conficcato fra Austria e Slovenia, il cui dialetto, altrettanto brado, riempie questo singolarissimo, notevole album, alternandovisi con svariate altre parlate, fra cui inglese e italiano (ma nei titoli non mancano neppure gli ideogrammi…); quello linguistico, conseguentemente ... Leggi tutto »
Il disco Molo 22 di Chiara Raggi è il convincente debutto discografico per l’artista nata a Rimini ventisette anni fa. Iniziamo col dire che è un disco ben suonato, pulito e dalle atmosfere convincenti. Grazie anche alla sapiente mano del chitarrista brasiliano Roberto Taufic Hasbun (Rosalia de Souza, Hermeto ... Leggi tutto »