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Roberto Menabò

A bordo del Conte Biancamano

Roberto Menabò è un artista attivo sulla scena musicale blues da una trentina d’anni sia in solo che in ensemble; ha preso parte ai maggiori festival e manifestazioni del settore tenendo tra l’altro dei workshop sulla chitarra acustica. Negli anni ha sviluppato, pur da attento interprete dei diversi aspetti della musica folk, un interesse da vero ricercatore per la tecnica del country blues e del fingerpicking. Negli anni ha inciso tre album: A bordo del Conte Biancamano (ristampato nel 2016 con l’aggiunta di bonus tracks), Laughing The Blues e Il profumo del vinile. Ha scritto articoli e saggi su diverse riviste musicali, una monografia sul chitarrista americano John Fahey dal titolo John Fahey: la storia, la discografia consigliata e recentemente il libro Rollin’and Tumblin’ Vite affogate nel blues ovvero la vita e le vicissitudini di alcuni dei protagonisti della musica blues del primo Novecento raccontati con la precisione di uno studioso e con gli aneddoti di un appassionato.

"Il Conte Biancamano, attraverso la sfilata delle sue sale è l'espressione di diversi temperamenti: ciò da varietà alla nave” – Giò Ponti.

Registrato, con pochi mezzi in un’unica seduta, e poi pubblicato nel 1985 A bordo del Conte Biancamano è un disco che ha nel proprio dna il suono e la magia della “chitarra primitiva” di John Fahey: […] volevo che la chitarra avesse un suono potente, quasi orchestrale, come se fossimo stati in una chiesa dalle larghe volte […]. Il disco prende spunto dall'epopea dei grandi transatlantici che solcavano le rotte verso l'America per trasportare a noi le sue melodie e i racconti suonati con lo stile e la passione che contraddistinguono da sempre Roberto Menabò.

Questa nuova versione (definirla ristampa sarebbe riduttivo) differisce dalla prima per la nuova copertina, il remix dal vinile dei quattordici brani originali (in quanto non era più disponibile il master) e per l’aggiunta di sei bonus tracks. Sin dall’iniziale Salter Hotel si è subito colpiti dal suono pieno e penetrante della chitarra così come dalle varie accordature che il nostro utilizzerà all’interno del disco per accompagnarci, ad esempio, nelle sonorità blues di Stelle filanti e Autogrill o in accordatura aperta (open G o Spanish Tuning chiamata così perché usata per suonare il fandango) delle due slide-song: Water Boy Song e A due passi da Sunflower, quest’ultima con nel cuore Charlie Patton e la Dockery Plantation ove pare essere nato il Blues.

Segue Le ragazze hanno gli occhi di rubino quando suona Athaualpa Yupanqui, brano dedicato al cantautore (chitarrista e scrittore) argentino che negli anni si è fatto portavoce della fatica, della gioia e dell’ingiustizia dei popoli della pampa. I brani si susseguono come i cambi di accordatura: open D per Tra il Viona e l’Olabbia, Guitar Rag (primo brano per sola chitarra acustica ad essere inciso su acetato nel 1924 da Sylvester Weaver) e Poor boy di Bukka White suonato nell’arrangiamento di John Fahey con una vecchia ed economica chitarra con corde di metallo per riprodurre il tipico suono squillante della registrazione originale. Ne Il ritorno dell’Enola Gay il nostro ha voluto invece ricercare un suo suono cupo e tortuoso atto a ricordare il bombardiere B-29 che sganciò la prima bomba atomica.


Per A bordo del Conte Biancamano non posso che prendere a prestito le parole dello stesso Menabò (tratte dal libretto del cd) per descrivere questo stupendo brano: […] immaginavo una melodia che avesse un colore italiano, da portare sulla nave lungo la rotta Genova-Buenos Aires[…]. Con Coiffeur Rag termina la registrazione avvenuta nel 1985 e seguono due tracce registrate nel 1998 e facenti parte del progetto “memorie” ovvero: canzoni popolari arrangiate per chitarra, voce e contrabbasso ne Il feroce monarchico Bava, unico brano cantato del cd con il suggestivo incipit […] alle grida strazianti e dolenti di una folla che pan domandava […], e il medley Two steps for Sunflower N.2/ E’ una pura formalità che potremmo definire un invisibile, ma quanto mai suggestivo, ponte tra Charlie Patton e Giovanna Daffini (cantante italiana, ex mondina, esponente di spicco del gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano) con l’aggiunta della citazione da La Nave di Giovanna Marini.

Seguono tre carol natalizie inglesi registrate nel 2006: O Little Town of Bethlehem, In Dulci Jubilo e il medley See Amid The Winter’s Snow / While Shephers Watched. E in chiusura di disco Alba (registrata nel 2015) brano ispirato dalla suggestiva storia di un giovane e di un vecchio ex combattente della prima guerra mondiale tra le trincee dell’altopiano di Asiago.

Vale la pena sia ascoltarlo suonare nel suo personale stile che sentirlo narrare le “storielle” legate ai personaggi che hanno fatto la storia del Blues Roberto Menabò, che come solo un’autentica anima blues sa fare, ha la capacità ci trasportarci con l’immaginazione lungo le rive del fiume Mississippi o in un qualche fumoso juke joint. Citando lo stesso autore, che dice che “[…] la chitarra non deve meravigliare ma emozionare […]”, posso affermare con estrema sincerità che questo suo ultimo lavoro emoziona eccome!

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Roberto Menabò
  • Anno: 2016
  • Durata: 50:54
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Salter Hotel
02. Stelle filanti
03. A due passi da Sunflower
04. Sulle rive dell’Aar
05. Le ragazze hanno gli occhi di rubino quando suona Athaualpa Yupanqui
06. Tra il Viona e l’Olabbia
07. Guitar Rag
08. Frammenti
09. Water boy song
10. Il ritorno dell’Enola Gay
11. Poor boy
12. A bordo del Conte Biancamano
13. Autogrill
14. Coiffeur Rag

Bonus tracks:
15. Il feroce monarchico Bava
16. Medley: Two steps for Sunflower N.2/ E’ una pura formalità
17. O little town of Bethlehem
18. In dulci jubilo
19. Medley: See amid the winter’s snow / While shephers watched
20. Alba

Brani migliori

  1. Le ragazze hanno gli occhi di rubino quando suona Athaualpa Yupanqui
  2. A bordo del Conte Biancamano
  3. Poor boy

Musicisti

Roberto Menabò: chitarra