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Miriam Foresti

A Soul With No Footprint

La maledizione dei 27 anni ha colpito più duramente Nick Drake, tanto che lo ha colpito con un anno di anticipo. Aveva 26 anni, ed era tornato a casa dei genitori, depresso dopo l’ennesimo fallimento. Le vendite dei dischi non decollavano, la critica lo stroncava, e ai live il pubblico non lo ascoltava. Un’esistenza tanto geniale quanto incompresa, che lo aveva confinato nel baratro della depressione.
Lo trovarono sul letto, in una posizione innaturale. Avvelenamento da amitriptilina, dissero i dottori: un antidepressivo che usava regolarmente. Forse suicidio, forse un'assunzione eccessiva. Non lo sapremo mai. Fatto sta che le opere di Nick Drake, snobbate se non quasi derise mentre era in vita, subiranno una rivalutazione postuma notevole e sono moltissimi i fan e i dischi venduti dopo la morte, così come molti gli artisti che lo hanno citato quale esempio. La rivista Rolling Stone ha inserito tutti e tre i suoi album nella lista dei 500 migliori dischi del secolo. In tantissimi si sono identificati in quei versi criptici, quelle melodie delicate cantate con un misto di dolcezza e disinteresse, e soprattutto nel suo marchio di fabbrica: quel maledetto fingerpicking acustico fatto di contraddizioni, inquieto ma anche dolce, ritmico ma anche solista, ruvido ma anche raffinato. In una parola: unico, come solo lui sapeva fare. E nella musica, si sa, l’unicità ripaga sempre.

Miriam Foresti, cantautrice friulana, lo tributa con un disco decisamente fuori dal comune. A Soul With No Footprint, registrato alla Eastland Recording Studio da Francesco Blasig, è una rivisitazione dei brani di Drake, messi in un preciso ordine e interpretati allo scopo di raccontarne la vita con gli occhi della madre Molly, cantandone l’impotenza di chi vedeva bene la sofferenza del figlio, ma nulla poteva per lenirla. É una registrazione a traccia unica, in forma di concept album, in cui i brani sono stati rielaborati e riarrangiati senza uso di chitarra acustica, che era lo strumento principale di Drake.
Appaiono quindi stravolti, talvolta anche nelle ritmiche e negli accenti. È un ascolto coinvolgente e intenso, grazie alle interpretazioni jazzistiche ma viscerali dei musicisti che condividono il progetto con la Foresti. Si ha l’impressione che sia stato registrato dal vivo per la fluidità delle dinamiche per la spontaneità dei talenti musicali che ne emergono, mentre la voce di Miriam, oltre a essere precisa nella tecnica, è variegata nelle timbriche, si adatta alle situazioni, interpreta e racconta la sua storia sentendola profondamente.

L’album si apre con un’introduzione tratta da Time Piece e inizia con Three Hours, uno dei brani simbolo della produzione di Drake, oscuro e maledetto, riarrangiato con grinta. Il pianoforte corre veloce, e le chitarre sono ruvide e travolgenti. Poi la bellissima Northern Sky, forse la reinterpretazione più riuscita. I toni sono distesi, l’arrangiamento è sapientemente bilanciato per dare importanza alla voce e alla melodia. Una vera poesia. Gli snodi principali della storia sono poi No Footprints, brano strumentale dai toni raffinati, unica composizione originale del disco insieme ad I Know A Place (quest’ultimo scritto dalla stessa Miriam Foresti) e Poor Mum, brano di Molly, la madre di Drake, anche lei cantautrice, arrangiato con solo pianoforte, con la voce inizialmente pacata che dopo breve tempo urla il suo dolore. Con Black Eyed Dog si ripropongono le energie di inizio disco. La melodia del brano era preannunciata velatamente nelle altre tracce del disco, a conferma che si tratta dello snodo definitivo, in cui Nick va incontro al suo destino. Ma non tutto è perduto, poiché con la delicata Voices che chiude l’opera si vuole lasciare il messaggio che la musica sopravvive e la sua bellezza lo rende immortale.

Un disco decisamente anticonvenzionale, audace come pochi, ricco di talento e con un messaggio chiaro: cantare la vita di Nick Drake. Una vita ricca di ingiustizie sì, ma decisamente geniale, che ha ispirato e continuerà a ispirare migliaia di musicisti attraverso la sua impronta indelebile nel mondo della musica.

Foto di Agnese Carinci

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Etichetta: Isola Tobia Label

Elenco delle tracce

01. Time Piece           
02. Three Hours         
03. Northern Sky
04. Way to Blue
05, No Footprints
06. Poor Mum
07. I Know a Place
08. Black Eyed Dog
09. Voices

Brani migliori

Musicisti

Miriam Foresti: vocals - Alan Malusà Magno: guitars, backing vocals on track  9 - Gianpaolo Rinaldi: piano - Alessandro Turchet: bass - Emanuel Donadelli: drums