Mama’s Gan
Questa è una di quelle grosse sfide. Grosse, non impossibili. Si, perché rileggere in chiave moderna Abbey Road, l'ultimo album in studio dei Beatles del 1969, non è per niente un gioco da ragazz(e). A raccogliere la sfida infatti si sono presentate le Mama’s Gan, Laura Zogaros Montanari alla voce e al pianoforte Eleonora Beddini, duo tutto umbro che ha deciso di omaggiare il grande pubblico con un album, Across The Road, dipingendolo di donna.
Ci riescono, valorizzando uno dei dischi più ostici e contaminati dei fantastici quattro, attraverso un atteggiamento cauto ma decisamente rivitalizzante. L’album, prodotto da Cinico Disincanto, riformula il tutto in chiave acustica, sperimentando ma senza necessariamente stravolgere del tutto un apparato già abbastanza complicato come quello di Abbey Road. La vittoria è nelle loro mani nel momento in cui la volontà che domina questo lavoro è quella di omaggiare e non stravolgere, arricchire senza per forza demistificare. La scelta dei brani su cui intervenire probabilmente non è casuale e al desiderio di deviare il prodotto, subentra invece l’educazione e la grazia della semplice conservazione.
La sospesa Something, alla quale spetta il compito di aprire l’album, in alcune soluzioni dichiara una certa parentela con la rilettura offerta da Jim Sturgess nel film-tributo del 2007 Across the Universe, arricchita nella versione delle Mama’s Gan dagli archi del violoncello che accompagnano il racconto e dalle voci che abbracciano il suono del pianoforte.
Nel complesso l’album permette di cogliere le sfumature di certi passaggi che non vogliono essere lasciati al caso e che solo i cori delle Sessions Voices, in aggiunta a una formazione dolcemente valorizzata da interventi femminili, sono in grado di sottolineare. Uno dei contributi più interessanti, già punta di diamante dell’album originale made in Abbey Road è certamente She came in through the bathroom window, eseguita magistralmente e con rispettosa devozione, brano che precede Golden slumbers, interpretata con una sensibilità che solo altri brani contenuti nell’album, Carry that weight su tutti, riescono ad eguagliare con successo.
La classica sfida vinta in partenza. Con tutti gli elogi del caso.
01. Something
02. Here comes the sun
03. Mean Mr. Mustard
04. Polythene Pam
05. She came in through the bathroom window
06. Golden slumbers
07. Carry that weight
08. The end
09. Her Majesty
10. Something (instrumental)
Eleonora Beddini: pianoforte Laura Zogaros Montanari: voce Cecilia Salmè: violoncello Sessions Voices: cori Sofia, Debora Petrina ed Elisabetta Citterio: voci Caterina Palazzi: contrabbasso Cristina Atzori: batteria Alessia Ippoliti: chitarre