Barbara Cavaleri
E’ vero, ce lo siamo lasciati
sfuggire quando è uscito, questo delicato Ad
un passo dal sogno e chiediamo venia perché questo primo lavoro di Barbara Cavaleri è un’opera prima di
buona fattura, con cadenze soft ed incursioni nel mondo ovattato del fado e
della bossa nova. Non a caso ci ritroviamo una bella versione di Samba della rosa, scritta da Vinicio De
Moraes, Toquinho e dal nostro, indimenticabile, Sergio Bardotti, a determinare
e, quasi, racchiudere, l’anima musicale che è la centro del lavoro e delle
emozioni di Barbara. Ed anche Perché
(di De Moraes, Jobim ed ancora Bardotti) segnano la natura artistica
dell’artista novarese. C’è una delicata Estate
a Lisbona a rendere ancor più delicato il suono complessivo di questo
lavoro: un brano evocativo e colmo di aperture liriche molto suggestive. Così
come suggestivo si dimostra Verso l’alba,
dalle liriche evocative che si accompagnano a sonorità altrettanto suggestive,
giocato sul sapiente utilizzo della voce, sul morbido suono elettronico e sul
pianoforte che punteggia con schizzi di note le parti musicali.
Un lavoro, nel suo complesso, di
non facile lettura per le sonorità poco usuali utilizzate ma, al contempo,
affascinante e ricco di sfumature, che lo rendono fruibile in differenti modalità d’ascolto, sia con la
necessaria attenzione che come morbido sottofondo. La musica c’è, questo è
assodato (anche perché i trascorsi di studio di Barbara hanno lasciato il
segno) ed i suoni che vengono proposti, accompagnati dalla voce spesso
utilizzata come elemento armonizzatore, sono rarefatti quanto basta a non
essere commerciali ma, nemmeno, particolarmente snob. Ora, forse, sarebbe
interessante ascoltare anche qualche composizione originale affinché per
Barbara sia possibile misurarsi anche con la propria sensibilità estrinsecata
nell’affrontare, in maniera diretta, la forma canzone.
01. Ad un passo dal sogno
02. Perché
03. Invece tu
04. Paradiso e inferno
05. Estate a Lisbona
06. Aria
07. Samba della rosa
08. Nelle cose
09. Verso l’alba