Zina
Questo cd si distingue dagli altri sicuramente per la causa che supporta: il sostentamento del centro pediatrico di Mayo, a Khartoum, in Sudan, area abitata da circa 200 mila persone sfuggite alla guerra civile. Il tutto con il marchio (e i princìpi) di Emergency.
In particolare Afreeque, da un’iniziativa di Cesare Dall’Anna, curatore degli arrangiamenti e della direzione artistica, rappresenta l’incontro tra più culture differenti che si confrontano tra loro (e si uniscono) grazie alla musica. Com’è scritto appunto sul libretto il disco “è frutto della cultura dell’accoglienza, è dedicato a tutti i popoli senza terra, a chiunque è vittima di guerra, in particolare all’Africa”.
Cause lodevoli a parte, musicalmente le quindici canzoni racchiuse sotto il nome di Zina risultano essere poco riuscite, quasi da sembrare una compilation che racchiude chiunque si trovasse di lì per caso ed è stato buttato dentro il calderone artistico di questo prodotto.
I suoni africani sono percepibili solo in poche tracce, nemmeno quelle ben riuscite: Jalasat in cui è riconoscibile il sound made in Tunisia, Baye, Hotel Senegal.
Il sottotitolo di questo disco è “voci dal Salento, Tunisia, Senegal, Marocco, Palestina, Sardegna, Germania”. Come detto all’inizio, davvero lodevole come iniziativa, bella l’idea di fondo, peccato che ci si sia persi dentro un sound non riconoscibile né particolarmente rappresentativo della world music, un filone con un significato ben specifico al suo interno e dei rappresentanti degni di nota (qui assenti).
E visto che la causa è il sostegno di Emergency e di un centro pediatrico perché perdersi dentro un delirio mentale personale e non invece cogliere l’occasione per racchiudere in un unico cd dei rappresentanti di un certo calibro dei Paesi sopra citati?
Come in tutte le cose, anche in quelle più brutte, c’è sempre qualcosa che brilla. Qua abbiamo l’ultimo brano, Zina. Tutto il resto, come diceva Califano, è noia.
01. Jalasat
02. Afreeque
03. Diablèrie
04. Funky Drama
05. Niamamu
06. Baye
07. Hey man
08. Non si può così
09. Mustafà
10. Song for Palestine
11. Cheikh Amadou
12. Acqua
13. Hotel Senegal
14. Mare de sangu
15. Zina
Cesare Dell’Anna: voce, tromba, percussioni Marzouk Mejri: voce, zokra, percussioni, flauto Stefano Valenzano: basso, chitarra in #2, 4, 8 Egidio Rondinone: batteria Mauro Tre: piano, tastiere, chitarra in #2, 3, 4, 5, 7, 11, 13 Mario Spiros Rugge: chitarra in #1, 3, 7, 11, 15 Papa Ngady Amadou Faye: voce Idrissa Sarr: voce Khadim Afro Bamba: voce Dam: voci Rachid Sannane: voce Claudio Cavallo Giagnotti: voce Riccardo Pittau: voce Jam-p: voce Dj Graff: scratch Irene Lungo: voce Cristofoto Micheli: voce Frank Shone: voce Andrea Presa: didgeridoo Giancarlo Dell’Anna: tromba Luca Manno: sax alto Davide Arena: sax tenore Guy Portoghese: sax baritono e sax alto in #7 Giuseppe De Marco: trombone Paride Marco: tuba