Come le foglie
È sufficiente il primo minuto della title track per scuoterci come le foglie sotto l’impeto di quel vento che spingeva impetuoso a cavallo tra i 60’ e i 70’: un vento teso, fresco come una tramontana, benefico che, purtroppo, non ha mai più soffiato sia nella musica sia, a maggior ragione, nella società. Le chitarre elettriche, gonfie di ardore e di orgoglio, il canto pulito, quasi stentoreo, come del resto era tipico nel prog, accompagnato da quegli impasti vocali che facevano fare la ola ai peli delle braccia, ora quei musicisti, dopo trentacinque anni di oblio, durante i quali sotto le ceneri hanno continuato ad ardere i tizzoni del folk, del rock e del progressive, sono di nuovo tra noi.
A volte i talenti s’incontrano nel momento storico giusto per generare “il sapere” ma nel momento temporale sbagliato per esprimersi in una congiunzione duratura - era, infatti, l’epoca in cui tutto mutava alla velocità della luce e le anime che bruciavano sotto la spinta e l’ebbrezza della libertà.
Ciò è quanto accaduto a questi giovani liceali che nell’ultima parte degli anni 60’ hanno dato vita ad una limpida pagina musicale animando prettamente la scena live piuttosto che quella discografica, tant’è che nulla, o quasi, di registrato, era rimasto, sino ad oggi, a testimonianza di quella stagione.
Giancarlo Galli, Claudio Lugli e Attilio Zanchi aka Come le Foglie rientrano in studio e, dopo aver rispolverato alcune registrazioni di “quella volta” per ripulirle dalla polvere del tempo, iniziano a registrare qualche nuovo pezzo che, come per incanto, attiva l’effetto moltiplicatore sino a raggiungere il magico numero di nove, tanti sono i bellissimi nuovi brani, che uniti alle sei tracce rimasterizzate compongo questa prezioso ed imperdibile rescue remedy.
Un salvavita musicale in gocce: tra le nuove, benefiche, vi sono la citata Come le foglie, Cara Milano, inno giovanile alla più invivibile e meravigliosa città d’Italia, e Isola di Hydra, vera canzone omaggio al periodo folk, in cui ci sono tutti gli sfizi di Giancarlo; tra le vecchie canzoni, pur recando sul volto qualche ruga del tempo, vi sono alcune gemme e comunque restano quale imperitura testimonianza.
Oggi Le foglie, a parte Zanchi che è diventato il grande jazzista che conosciamo, fanno altro nella vita, per cui diventa difficile pensare di poterli rivedere live, auguriamoci che, considerata la qualità dei nove pezzi inediti, trovino tempo e motivazioni almeno per recarsi in studio e regalarci un nuovo scampolo della loro arte.
Ali
01. Come le foglie
02. Mago del Tempo (vola e va)
03. L’aliante
04. T.J.
05. Cara Milano
06. Realtà
07. Gloria e il Pilota
08. Byrds
09. Isola di Hydra
Ante
10. Incoscienza
11. Amalfi
12. Via Ludovico il Moro
13. L’emigrato
14. Dove sei felicità
15. Gli ombrelli di Volterra
16. Mia Principessa (finale)
Giancarlo Galli: voce, Claudio Lugli: voce, chitarra elettrica, acustica, Attilio Zanchi: batteria e percussioni Marco Castiglioni: batteria e percussioni Walter Tesoriere: tastiere Massimo Priviero: seconda voce in #7 Franco Guglielmetti: fisarmonica Danilo Rossi: viola in #6 Keith Easdale: uilleann pipes, thin whistle, violino in #9 Onofrio Laviola: tastiere in #6 Riccardo Luppi: flauto in #12 Martin Thurn-Mithoff: elettrica in #3 Psycho: effetti in #6