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Pipers

Alternaïf

Terzo lavoro per i Pipers, terza significativa variazione di rotta, questa volta decisamente più sensibile rispetto a quelle precedenti, per un gruppo che ha fatto della vivacità un punto fondamentale del proprio approccio musicale. Incapaci di “stare fermi”, incapaci di ripetersi o di tornare sulle tracce dei lavori precedenti dunque, per cui questa volta il pop-folk, con interessanti venature brit, che aveva caratterizzato in modo comunque eterogeneo i lavori precedenti, lascia il posto ad una proposta decisamente più folk-pop; un capovolgimento, non solo terminologico, da non sottovalutare affatto perché ha richiesto concretamente un approccio ed un impegno decisamente differenti rispetto al passato.

Intanto, già dal primo ascolto, risulta del tutto evidente che la melodia prevale in maniera radicale sulla ritmica determinando brani più ampi, più ariosi, meno scanditi e dunque metricamente più lineari; a ciò va aggiunto il fatto che anche le stesse melodie risultano decisamente più semplici ed immediate, se vogliamo più “cantabili”. Lo sviluppo dell’album, in chiave manifestamente acustica, non è però dei più usuali, nel senso che non ci si trova di fronte ad una serie di ballads più o meno “tranquille” tant’è che, piano piano, i brani salgono di intensità mantenendo intatta una chiara e voluta ricercatezza sonora: non pop patinato, dunque, ma un folk che richiama, anche se soltanto vagamente, certe cose di Joni Mitchell, altre di Nick Drake, altre ancora di Simon & Garfunkel o dei Beatles più acustici. Tutto questo per dire che, se di derivazione da un punto di vista di ispirazione si può parlare, le radici sono assolutamente nobili e di un certo spessore.

I Pipers, in realtà, ci mettono poi parecchio del loro consentendo ad Alternaïf di risultare, come già detto, un lavoro assai piacevole, orecchiabile, malinconico e delicato in alcuni passaggi ed indiscutibilmente romantico in altri. Contemporaneamente a ciò, i suoni proposti sono moderni, attuali, decisamente distanti da quell’impronta retrò che ci si potrebbe attendere all’interno di un lavoro di questo tipo. Ecco dunque che la band partenopea, attraverso Alternaïf, si presenta come uno stimolante progetto che, recuperando diverse e differenti suggestioni del passato, le filtra attraverso la sensibilità musicale del presente proponendosi come un’interessante novità nel panorama della musica acustica. Ed innovare, in questo particolare ambito, sia per questioni di “spazio” inteso in senso musicale, che per attitudine artistica e come in questo caso con mire chiaramente internazionali, non è certo un percorso semplice.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Bruno, Ed Brooks
  • Anno: 2016
  • Durata: 38:31
  • Etichetta: Bulbart

Elenco delle tracce

01. Empty-handed
02. Follow the flow
03. Place in the world
04. My whole lifetime
05. When you come
06. Freckless
07. In my dreams
08. Don’t get me wrong
09. Words
10. Caress my mind

Brani migliori

  1. Follow the flow
  2. Place in the world
  3. When you come

Musicisti

Stefano De Stefano: voce, chitarre, piano, tastiere, armonica  -  Stefano Bruno: basso, mandolino, synths, cori  -  Fabio Caliento: batteria  -  Alessia Viti: violino