Trio Marrano
Se gradite un piccolo benvenuto all’interno di una sala da ballo degli anni ’50, ebbene, questo disco è davvero quello che fa per voi.
Un terzetto vocale di tutto rispetto, il Trio Marrano, un quartetto strumentale, ovvero il Quartetto Bellimbusti, che conosce a menadito ritmi ed arrangiamenti adatti all’uopo, un nutrito gruppetto di ospiti capaci di integrare i loro strumenti all’interno di un sound che appare, nel tempo, inossidabile e inconfondibile.
Altri Tempi è, e non potrebbe essere altrimenti, il titolo di questo delizioso dischetto che catapulta l’ascoltatore indietro di almeno una sessantina d’anni, con una freschezza ed una brillantezza che restituiscono appieno le atmosfere musicali ma non solo, appunto, di “quei tempi”.
Sono dodici i brani che compongono questo lavoro, a cui si aggiungono, in apertura ed in chiusura, le sigle del famoso Cantafiabe, altro reperto musicale davvero gustoso che viene riproposto come sigla Dodici brani che hanno costituito parte della colonna sonora dell’Italia del dopoguerra, brani scanzonati, allegri, che trasmettono l’idea che, davvero, in quel periodo ci fosse un profondo desiderio di rinascita, di rinnovamento, per cui anche le situazioni più normali, le scene di vita quotidiana, diventavano oggetto di rivisitazioni musicali, quasi a fissarle nella memoria come momenti allo stesso tempo semplici ma “importanti”.
Il Trio Marrano ha optato per una struttura musicale molto semplice, lineare, priva di orpelli, in cui l’approccio strumentale, pur ponendosi al servizio delle voci (indiscusse protagoniste del lavoro), oltre a fornire, appunto, una base solida e frizzante, si ritaglia qua e là dei brevi spazi in cui esprimere al meglio le proprie capacità: qualche assolo di chitarra, altri di pianoforte, basso e batteria che in alcuni momenti diventano protagonisti caratterizzando i momenti in cui il “beat” emerge in modo prorompente.
Altri Tempi è un album che si ascolta con vero piacere, assai rispettoso dei brani originali che non sono stati assolutamente “stravolti”, anzi: in alcuni casi sono stati ‘alleggeriti’ e suonati con maggior levità, in altri sono stati arricchiti con strumenti, e suoni, non presenti nelle versioni “d’epoca”, ed occorre dire che questi innesti risultano vincenti e suonano decisamente bene.
Duplice, quindi, il risultato ottenuto: da un lato si è recuperata e riproposta parte di un patrimonio musicale che, per amor di musica e di storia, è bene non dimenticare, dall’altro lo si è fatto in modo tale da presentarlo ad orecchi certo poco avvezzi a queste sonorità, facendo in modo che possano gradirlo o, comunque, esserne incuriositi.
01. Cantafiabe
02. Un bacio a mezzanotte
03. La famiglia canterina
04. Ciribiribin
05. Oh ma ma
06. Ho un sassolino nella scarpa
07. Ultimissime
08. A zonzo
09. Pippo non lo sa
10. È arrivato l’ambasciatore
11. Non me ne importa niente
12. C’è un uomo in mezzo al mar
13. Conosci mia cugina
14. Cantafiabe (finale)
Diego Carbon: voce - Angela Castellani: voce, tip tap - Irene Pertile: voce, tip tap - Franz Bazzani: pianoforte, fischio - Rudy Speri: chitarra - Leonardo Rizzo: batteria - Enrico Terragnoli: basso acustico, banjo - Titti Castrini: fisarmonica - Stefano Senni: contrabbasso - Paolo “Bix” De Giuli: cornetta - Mauro “Otto” Ottolini: sousaphone - Checco Coniglio: trombone - Mauro Negri: clarinetto - Cesare Valbusa: batteria - Steph Ghizzoni: washboard