Gilda Reghenzi
Da corista (seppur di lusso nel mondo pop, per artisti come Riccardo Fogli, Marco Ferradini, Gatto Panceri, Omar Pedrini) a titolare di un album in cui suona una band che più ‘bella’ non si può: Michele Bonivento piano e Hammond B3, Ellade Bandini batteria, Sandro Gibellini chitarra, Massimo Moriconi basso e contrabbasso. Corista la brava Anna Di Lena mentre vanno menzionate le partecipazioni di Vincenzo "Titti" Castrini alla fisarmonica, di Mauro "Otto" Ottolini al trombone, di Ken Bailey alla voce e, last but not least, del grande Ronnie Jones, che introduce con la sua splendida voce il disco.
Ad aiutare Gilda nella scrittura delle canzoni ci sono Alberto Boldrini, i cantautori bresciani Massimo Alessi e Andrea Romano e un'icona della canzone bresciana, il già citato Omar Pedrini, uno che di scrittura di canzoni se ne intende. Pedrini regala a Gilda un paio di suoi pezzi già editi ma da riscoprire, Ultima poesia da "Beatnick" e Da qui da "Vidomar". Questi i presupposti per un disco (uscito ormai da un po’ di mesi) che dichiara senza falsi pudori l'amore di Gilda per le atmosfere sonore che mettono al centro la voce, senza curarsi troppo dell'impegno e del contenuto dei brani.
Pure pop, direbbero gli inglesi, ma qui il pop è inteso solo come ascolto disimpegnato, mentre i suoni sono di grande sostanza. Semplicemente possiamo definirle canzoni all'italiana, con i suoni e la voce a livelli straordinari, che rendono questo "Amorevolmente" un lavoro che si ascolta e ri-ascolta volentieri. Si, forse il tutto (compresa la copertina), suona un po' troppo retrò, con l'immagine di Gilda che fa gli occhi dolci e un po' la sciantosa., ma ribadiamo quanto detto prima, e cioè che il mondo sonoro di cui si è attorniata la cantante lombarda è di primissimo ordine e la sua voce conferisce ai brani un valore aggiunto. In una logica precisa, che ha regole precise, come quelle della musica pop, il pezzo che più cattura – e del quale è stata fatta una versione radio remix e un video - è Tic tac, naturalmente incentrato sul suono della sveglia, “quella maledetta sveglia” che accompagna la vita di tutti.
Un po’ tutti i brani dell’album scorrono nel classico filone del pop che vira – spesso e volentieri – nel jazz, con più di un rimando a Mina, della quale Gilda è una delle migliori interpreti (suo il progetto di portare le canzoni della Tigre di Cremona in giro per i teatri italiani, arrangiate in chiave jazz). Inevitabile quindi l'inserimento della cover di Se c’è una cosa che mi fa impazzire, successo di Mina presentato nel programma ‘Sabato Sera’ del ’67. Nel complesso però nessuna pretesa di impegno in questo disco di Gilda Reghenzi, ma solo bella musica e un’ottima voce, che dal vivo diventa ancora più coinvolgente. Proprio per questo la cantante di Asola (MN) vanta diverse apparizioni ad eventi importanti come l'inaugurazione dei mondiali di ciclismo a Como nel 2008, “Donne inCanto” a Brescia nel Maggio 2011 e 2012 e alcune partecipazioni, come ospite, ai concerti dell’ultimo tour 2012 di Omar Pedrini.
01. Introduzione (di Ronnie Jones)
02. Senza te
03. Dimmi (con Kenneth Bailey)
04. Tic tac
05. Gli anni che verranno
06. Da qui
07. Lascia e tutto sia (piove)
08. Confini
09. Marijuana jazz
10. Ultima poesia
11. Se c’è una cosa che mi fa impazzire
12.Tic tac radio remix (bonus track)
Gilda Reghenzi: voce
Michele Bonivento: pianoforte e hammond b3
Ellade Bandini: batteria
Massimo Moriconi: basso e contrabbasso
Sandro Gibellini: chitarra
Anna Di Lena: cori