Neil
Un esordio da solista scarno, livido, tormentato, quello di Neil, ex-leader degli Hope Leaves, che si fa accompagnare in questo disco essenzialmente dalla sua chitarra, anche se il contributo di vari collaboratori (Maximilian Modolo ai synth e drum machine, Diego Todesco che ha arrangiato gli archi, e i batteristi Stefano Piano e Marco Pagot) e la sapiente produzione di Ruggero Pol riescono a dare al disco una maggiore dinamicità e profondità.
Il territorio è quello elettroacustico dalle tinte scure, in Marbles viene in mente ad esempio l'Eddie Vedder di Into the wild, seppure le suggestioni di Neil sono più filtrate dall'uso dell'elettronica, ma c'è anche qualche reminescenza vagamente grunge, e la mente corre al meraviglioso live unplugged degli Alice In Chains con pezzi come Smile e Bones of Dolls & Screaming Butterfles.
Sin dalle prime note del brano di apertura, Drones, emerge chiaramente la capacità non comune di Neil di creare atmosfere, attimi misteriosi e suggestivi, il mare che si rifrange sugli scogli (la dolcissima Ariadne), il vento che ci trascina lungo la strada e fa venire voglia di correre avanti, a perdifiato (Take me home). Ed è proprio questa caratteristica a rendere speciale Apart, un album composto da dieci immagini, dieci pensieri, dieci momenti. Dieci momenti che, all'improvviso e senza che tu riesca a spiegartelo, diventano impossibili da dimenticare.
01. Drones
02. Green Screen
03. Marbles
04. Ariadne
05. Wake Me Up Again Today
06. Öland
07. Digging The Grave
08. Bones Of Dolls & Screaming Butterflies
09. Take Me Home
10. Smile
Neil Lucchetta: voce, chitarra, armonica - Maximiliam Modolo: Synth,Drum Machine - Diego Todesco: archi - Stefano Piano: batteria (5, 9) - Marco Pagot: batteria (1), basso (5,7,9)