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Controluce

Aprile

«Sento un’ipocrita tranquillità lungo la schiena e l’anima» canta Simona Rotolo in Natura instabile, traccia d’apertura dell’esordio su LP dei Controluce: in modo analogo è ingannevole il sapore quieto che sembra distillare il minimalismo acustico dei brani della Rotolo e Miky Marrocco, distesi su chitarre e glockenspiel. Tra gli arpeggi di apparente solarità filtra e serpeggia infatti l’ombra lunga e amara dell’imperfezione nelle storie di vita. Incostanza e insoddisfazione sgocciolano con l’inchiostro delle parole, come con il peso liquido e specifico di linee di organo bagnate dalla malinconia, di synths lontani e rarefatti come un dolore sottocutaneo, di un pianoforte che diffonde lo stupore sofferto della stasi confusa del cuore (v. le splendide Ego e Fotosintesi), mentre «probabilmente a mia insaputa la paura si è insinuata come un veleno paziente», come recita uno degli aforismi declamati in “Argento” come in una canzone degli Offlaga Disco Pax. Così la premura affettuosa del singolo Rosso non è quella di un amante, ma quella delle soluzioni avvolgenti offerte dallo scorrere del vino nelle vene; a sua volta l’ambientazione sonora idilliaca, quasi primaverile di Fotosintesi, duetto con Lele Battista, produttore artistico e ospite del disco anche in veste di musicista, accoglie il vuoto di un’appartenenza sentimentale recisa, che trasforma la batteria in tetra tristezza elettronica. Chitarre quasi jingle-jangle, un basso dal suono netto e dal ritmo spesso coinvolgente, una voce sicura che si muove su tonalità profonde (volutamente vicina nell’interpretazione sobria, pregna di intimismo lirico indie-rock, a Cristina Donà), rare ma magnetiche incursioni in una vaga psichedelia notturna (Nell’oscurità) si mescolano in nove tracce che sono controllata addizione di suoni, pur dotata di sembianze naturali. Sfoderando cura cantautorale, soprattutto nei testi ricchi di immagini fulminanti (tra cui si segnala Occhi di cristallo), e introspezione a vocazione sperimentale indie, le canzoni dei Controluce sono un equilibrio instabile tra brio lucido pop, fitte ambigue e spasmi di oscurità levigata in parole preziose e ritmiche sospese, che ricorda la raffinatezza del produttore artistico.

Questo disco appare una costruzione di qualità e gradevolezza, che sfuma bianco e nero, stagioni e forme. Poesia che poggia sulle ispirate fondamenta della disillusione, come l’agrodolce arte cinematografica morettiana omaggiata nel titolo dell’album.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Lele Battista
  • Anno: 2009
  • Durata: 32:04
  • Etichetta: Novunque/Self

Elenco delle tracce

01.Natura instabile

02.Mr. Loneliness

03.Nell’oscurità

04.Rosso

05.L’indifferente

06.Ego

07.Argento

08.Occhi di cristallo

09.Fotosintesi

Brani migliori

  1. Ego
  2. Occhi di cristallo
  3. Fotosintesi

Musicisti

Simona Rotolo: voce, chitarra acustica, synth, cori Miky Marrocco: chitarre, synth, programming Lele Battista: pianoforte, chitarre, sintetizzatori, percussioni, cori, basso in 01
Giorgio Mastrocola: chitarre acustiche in 04 e 06
Yuri Beretta: cori in 04
Max Lotti: programming in 03, 05, 07, 08
Giorgio Cuccurugnani: basso in 02, 03, 05, 06, 07, 09 Alberto Pederneschi: batterie in 01, 02, 03, 05, 06, 07, 09