Controluce
«Sento un’ipocrita tranquillità lungo la schiena e l’anima» canta Simona Rotolo in Natura instabile, traccia d’apertura dell’esordio su LP dei Controluce: in modo analogo è ingannevole il sapore quieto che sembra distillare il minimalismo acustico dei brani della Rotolo e Miky Marrocco, distesi su chitarre e glockenspiel. Tra gli arpeggi di apparente solarità filtra e serpeggia infatti l’ombra lunga e amara dell’imperfezione nelle storie di vita. Incostanza e insoddisfazione sgocciolano con l’inchiostro delle parole, come con il peso liquido e specifico di linee di organo bagnate dalla malinconia, di synths lontani e rarefatti come un dolore sottocutaneo, di un pianoforte che diffonde lo stupore sofferto della stasi confusa del cuore (v. le splendide Ego e Fotosintesi), mentre «probabilmente a mia insaputa la paura si è insinuata come un veleno paziente», come recita uno degli aforismi declamati in “Argento” come in una canzone degli Offlaga Disco Pax. Così la premura affettuosa del singolo Rosso non è quella di un amante, ma quella delle soluzioni avvolgenti offerte dallo scorrere del vino nelle vene; a sua volta l’ambientazione sonora idilliaca, quasi primaverile di Fotosintesi, duetto con Lele Battista, produttore artistico e ospite del disco anche in veste di musicista, accoglie il vuoto di un’appartenenza sentimentale recisa, che trasforma la batteria in tetra tristezza elettronica. Chitarre quasi jingle-jangle, un basso dal suono netto e dal ritmo spesso coinvolgente, una voce sicura che si muove su tonalità profonde (volutamente vicina nell’interpretazione sobria, pregna di intimismo lirico indie-rock, a Cristina Donà), rare ma magnetiche incursioni in una vaga psichedelia notturna (Nell’oscurità) si mescolano in nove tracce che sono controllata addizione di suoni, pur dotata di sembianze naturali. Sfoderando cura cantautorale, soprattutto nei testi ricchi di immagini fulminanti (tra cui si segnala Occhi di cristallo), e introspezione a vocazione sperimentale indie, le canzoni dei Controluce sono un equilibrio instabile tra brio lucido pop, fitte ambigue e spasmi di oscurità levigata in parole preziose e ritmiche sospese, che ricorda la raffinatezza del produttore artistico.
Questo disco appare una costruzione di qualità e gradevolezza, che sfuma bianco e nero, stagioni e forme. Poesia che poggia sulle ispirate fondamenta della disillusione, come l’agrodolce arte cinematografica morettiana omaggiata nel titolo dell’album.
http://www.controluce.info/ http://www.myspace.com/controluceband http://www.myspace.com/novunque
01.Natura instabile
02.Mr. Loneliness
03.Nell’oscurità
04.Rosso
05.L’indifferente
06.Ego
07.Argento
08.Occhi di cristallo
09.Fotosintesi
Simona
Rotolo:
voce, chitarra acustica, synth, cori
Miky
Marrocco: chitarre,
synth, programming
Lele
Battista: pianoforte,
chitarre, sintetizzatori, percussioni, cori, basso in 01
Giorgio
Mastrocola:
chitarre acustiche in 04 e 06
Yuri
Beretta:
cori in 04
Max
Lotti:
programming in 03, 05, 07, 08
Giorgio
Cuccurugnani:
basso in 02, 03, 05, 06, 07, 09
Alberto
Pederneschi:
batterie in 01, 02, 03, 05, 06, 07, 09