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Luca Aquino

Aqustico Vol. 2

Continuano le esplorazioni di Luca Aquino, esplorazioni che non riguardano solamente i generi, gli stili o le influenze musicali, ma vanno a toccare i luoghi, gli ambienti (in cui suonare o registrare), ed anche, come nel caso di Aqustico Vol. 2, il nuovo lavoro da poco uscito, i compagni di viaggio con i quali condividere un pezzetto di strada. Questo lavoro è in realtà una sorta di “seconda puntata”, e questo perché Aquino ed il fisarmonicista Carmine Ioanna si erano già incrociati alcuni anni fa, in occasione di Aqustico. Riallacciano ora i fili di quel discorso, ospitando a bordo il percussionista Giampiero Franco, e fanno un notevole passo in avanti sulle orme, anche, di quel particolare lavoro che è stato Petra, album registrato in Giordania, in un luogo decisamente molto particolare sia come ambiente che come sonorità.

Qui però si torna ad una certa essenzialità, ad un continuo ed arrembante botta e risposta fra fiati e fisarmonica, realizzato con una totale libertà espressiva e senza apparenti schemi prefissati; uno dei due, diciamo così, “inizia”, l’altro segue, poi “sorpassa”, poi ancora si rimette a seguire, in un continuum musicale che mai come in questo caso va al di là dei generi e degli stili. Se si vuole considerare la connotazione “popolare” della fisarmonica si potrebbe definire questo lavoro come una sorta di “free-folk”, senza però connotazioni geografiche precise, che si sviluppa in maniera molto spontanea attraverso brani veloci cui fanno seguito pezzi più meditati e pensierosi. Ecco, in questo senso Aqustico Vol. 2 può essere letto proprio come una serie di pensieri musicali che non hanno né un ordine né una logica precisa, che si affastellano uno dopo l’altro in base al momento, all’ispirazione, alle sensazioni che via via si susseguono e trasmettono input da trasformare in musica.

E’ così che in alcuni momenti si danza, in altri ci si abbandona alla riflessione, si passa dal divertimento più scanzonato alla malinconia, anche solo accennata; insomma, si percorrono le tortuose vie espressive dei sentimenti in un album che si può ragionevolmente definire “umorale”, che dipende dal momento e che, quindi, non avendo affatto una linea precisa, non offre alcun tipo di preavviso all’ascoltatore. Luca Aquino va ascoltato assolutamente in maniera istintiva, senza pensare affatto a cosa aspettarsi e soprattutto con la predisposizione a muoversi improvvisamente da una situazione ad un’altra in maniera imprevedibile ed imprevista: buona parte del fascino che trasmette questa sua continua e curiosa ricerca musicale deriva proprio da queste caratteristiche e da questo particolare approccio sonoro. Ed è probabilmente anche per questo che la sua avventura musicale risulta essere un insieme di numerose collaborazioni, eterogenee e spesso molto distanti l’una dall’altra per stile, intenzioni e radici, ognuna delle quali ha però arricchito un linguaggio multiforme che nel tempo è divenuto davvero ricco di sfumature.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Luca Aquino, Manlio Moscarino, Riverberi
  • Anno: 2017
  • Durata: 43:45
  • Etichetta: AeA Coop

Elenco delle tracce

01. Tag’s smile
02. Frangetta
03. Luna di ghiaccio
04. La danza delle cicogne
05. Lei
06. Cip e Ciop
07. White sky
08. Blue vessel
09. Blue sky

Brani migliori

  1. Frangetta
  2. Luna di ghiaccio
  3. Blue vessel

Musicisti

Luca Aquino: trumpet, flugelhorn, efx  -  Carmine Ioanna: accordion, efx  -  Giampiero Franco: percussion