Tobia Lamare & The Sellers
La situazione è, fatte le debite proporzioni, quasi un classico della storia del rock… come per il primo album, Tobia Lamare alias Stefano Todisco riunisce la band in una masseria salentina (che è un po’ l’equivalente del cottage nella campagna inglese, o del rifugio fra le montagne francesi o americane, o anche del rustico gallese o scozzese…), e questa situazione favorisce il flusso delle idee, delle improvvisazioni, stimola la nascita di riff, di “pezzi” di canzoni, alle quali poi viene data una logica, una continuità, una struttura.
Ed ecco che, in una situazione invidiabile, perché fra l’altro subisce poco la pressione del tempo, nasce Are You Ready For The Freaks?, secondo lavoro in studio, frutto di un processo creativo che ricorda neppure tanto lontanamente quelle “comuni” tanto diffuse, soprattutto negli States, alla fine degli anni ’60; ed il risultato è direttamente proporzionale a questo approccio.
Sin dalle prime note del brano di apertura, Step by step, si ha proprio l’impressione che questa masseria non sia geograficamente collocabile esattamente e solamente nel Salento, ma che, a cavallo fra folk e psichedelia, si sia posizionata dalle parti di Laurel Canyon, oppure ai confini del deserto del Mohave, perché la musica che scaturisce da questo album ha una sua “ampiezza”, una profonda spazialità che non è affatto figlia di un lavoro strettamente “di studio” né appare compressa dalle quattro mura di una, seppur confortevole, sala d’incisione…
C’è profumo di prato, di aia, di strade polverose, di verande in legno sulle quali accomodarsi e dove improvvisare una suonata, quattro accordi, accompagnati da un bicchiere e tante chiacchiere… In fondo la musica quando diventa obbligo, costrizione, quando subisce i tempi stretti, rischia di comprimere le proprie potenzialità; Tobia Lamare & The Sellers fanno esattamente il contrario, ed il loro lavoro ne è la testimonianza.
Arrangiamenti ariosi, suoni prevalentemente acustici ma ricchi di spunti e ben miscelati, non di quelli ripetitivi che, alla lunga, possono anche risultare pesanti, ed ecco che le undici tracce dell’album scorrono via come un gradevole pomeriggio trascorso in buona compagnia, con quel leggerissimo “retrogusto” malinconico, quasi a sottolineare che il tempo, anche quello trascorso bene ed in situazioni ambientali ed umane piacevoli, lentamente scivola via, e si va a confondere con l’ambiente circostante.
È un album ricco di sensazioni, un album non solo, e non tanto, da ascoltare, quanto da cogliere, da “captare”, perché questa musica conduce naturalmente ad essere abbinata ad immagini, e queste immagini, al di là di qualsiasi stereotipo, possono essere esclusivamente il prodotto, strettamente personale, della fantasia di ogni singolo ascoltatore.
01. Step by step
02. Lemmings
03. Yellow
04. Burning soul
05. Lisa
06. I want you
07. She’s alright
08. Drive me back
09. The last love song
10. Are you ready for the freaks?
11. Stepbeat
Tobia Lamare: vox, acoustic guitars, electric guitars - Antonio Candido Jr.: harmonica - Andrea Rizzo: drums - Gianluca Martina: bass - Marco Santoro Verri: bass - Marco Ancona: lapsteel guitar, Grandpiano - Gianluca De Rubertis: Grandpiano, Wurlitzer - Martin Hagfors: background vocals, harmonica, kazoo - Ronan Turner: background vocals - Keith from Redkid: background vocals - Pete Ross: chorus - Suzy Sapphire: chorus - I Mostri di Campi: chorus