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Michele Gazich

Argon

Capita di rado, ma capita, che L’Isola decida di pubblicare la recensione di un album uscito molti, molti mesi prima. Lo facciamo perché crediamo che certi lavori non abbiano “scadenza”, non siano  destinati ad un suo e consumo contemporaneo, possono e devono tornare ad avere visibilità e attenzione anche a distanza di tempo. Ed è proprio questo il caso di Michele Gazich e del suo Argon, lavoro uscito tredici mesi fa. Detto questo, non sembri una battuta, dire che affrontare l’ascolto di un nuovo album di Gazich richiede tempi e modi non comuni. Una forma di rispetto che gli è dovuta per quanto ha espresso nella sua ormai trentennale carriera, dove ha dimostrato di avere un dono non usuale, riuscire ad accomunare in modo speciale due forme d’arte come musica e scrittura. Le sue composizioni musicali, la cura degli arrangiamenti e lo spessore letterario e di contenuti, viaggiano di pari passo. Carriera trentennale, dicevamo, visto che dopo aver conseguito il diploma in violino presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, nel 1992 ha iniziato a collaborare con artisti  di prestigio come Michelle Shocked, Eric Andersen, Mary Gauthier e Mark Olson o gli italiani Massimo Bubola e Massimo Priviero, distinguendosi anche come produttore per Luigi Maieron, Giorgio Cordini ed i Sambene, solo per citarne alcuni.


Con Argon ha raggiunto il traguardo del decimo progetto solista, calcolando anche Folkrock, in coppia con Massimo Priviero, e Dieci esercizi per volare e Il giorno che la rosa fiorì sotto la sigla Michele Gazich e La Nave dei Folli. Il disco contiene otto tracce, sette autografe, ed una, Ulisse coperto di sale, omaggio a Lucio Dalla, attraverso l’interpretazione di un brano scritto da Dalla con il poeta e paroliere Roberto Roversi. A coadiuvare Gazich (voce, violino, viola, pianoforte) nel suo progetto, sono Alberto Pavesi (batteria e percussioni), Paolo Costola (basso) e Marco Lamberti (chitarra classica), ai quali si affiancano, in alcune tracce, ospiti di prestigio come Giorgio Cordini (bouzouki), Paolo Capodacqua (chitarra solista), Rita Tekeyan (voce), Giovanna Famulari (voce e violoncello), Lara Molino (voce), Valerio Gaffurini (piano) e Vincenzo Castrini (fisarmonica).

“Argon” va ascoltato con attenzione, preferibilmente abbinando la lettura dell’esaustivo libretto, all’interno del quale è spiegata l’origine ed il motivo ispiratore di ogni traccia. Michele Gazich, inoltre, nel corso degli anni ha acquistato maggior consapevolezza e sicurezza nell’utilizzo della voce, un vero e proprio “strumento aggiunto”, capace di trasmettere emozioni, al pari dei testi, profondi e pregni di significati. A rendere ancora più completo il libretto, che, lo segnaliamo, è anche in inglese, sono le precise specifiche relative ai luoghi ed i tempi in cui musica e testi hanno preso forma. Un album imperdibile (anche se in ritardo ma ve l’abbiamo detto…) che conferma Michele Gazich artista multidisciplinare di livello internazionale.


 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Michele Gazich
  • Anno: 2021
  • Durata: 39:25
  • Etichetta: Fono Bisanzio / IRD

Elenco delle tracce

01. Argon
02. La maga e lo straniero
03. Ulisse coperto di sale (Roversi-Dalla)
04. Canticchiare aiuta
05. Il fuoco freddo della luna
06. Il Vittoriale brucia
07. Fiume circolare
08. Lettera a Claudio

Brani migliori

  1. Argon
  2. La maga e lo straniero
  3. Il Vittoriale brucia

Musicisti

Michele Gazich: voce, violino, viola, pianoforte - Marco Lamberti: chitarra classica - Alberto Pavesi: batteria e percussioni - Paolo Costola: basso - Giorgio Cordini: bouzouki - Paolo Capodacqua: chitarra solista - Rita Tekeyan: voce - Giovanna Famulari: voce e violoncello - Lara Molino: voce - Valerio Gaffurini: piano - Vincenzo Castrini: fisarmonica