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Davide Ronfetto

Aside

I chitarristi sono dei personaggi particolari; soprattutto da una ventina d’anni a questa parte sono diventati dei veri e propri ricercatori di suoni, di stili, di riff, di diteggiature. Sono passati, almeno in parte, i tempi in cui si “attaccava il jack” all’amplificatore, si alzavano gain ed il volume “a chiodo” e le distorsioni, i feedback, i riverberi uscivano quasi da soli.

Che la tecnica abbia fatto passi in avanti è indubbio, e per certi versi anche positivo, perché si è spostata in alto un’asticella che rischiava di rimanere ferma, quasi in una sorta di venerazione per i miti del passato. Dopodichè, fortunatamente, dopo l’abbuffata di effettistica che ha contraddistinto questa ricerca, soprattutto nel primo decennio degli anni ’10, a questo innato desiderio di evoluzione si sta affiancando, di nuovo e per fortuna, una sorta di “artigianalità”, per cui i suoni si costruiscono e non vengono più “pescati” pedissequamente da multieffetti digitali. Questa è, a pelle, l’impressione che deriva dall’ascolto di Aside, debutto solista del chitarrista, bassista, produttore, arrangiatore e tecnico del suono di Torre Pellice Davide Ronfetto (nella foto di Stefania Natta qui sopra).

Sette tracce realizzate con alcuni ospiti, amici e musicisti fidati: Anna Portaluppi ed Alessandro Spagnuolo al basso, Omar Maiorano alla batteria, Alice Visconti ed Edmondo Romano ai flauti irlandesi ed un ospite “importante” alla batteria, ovvero quel Marco Minnemann che si può ascoltare in azione in The mouse trap collaboratore in studio, ed attualmente in tour con il guru del prog mondiale rispondente al nome di Steven Wilson, ma anche partner di chitarristi del calibro di Joe Satriani e  Guthrie Govan.

Sette tracce che diventano una sorta di presentazione, un portfolio in cui Ronfetto racconta se stesso, la propria evoluzione musicale, e definisce la propria cifra stilistica. Poi, ovviamente, ogni chitarrista potrà cogliere, qua e là, l’influenza di questo o di quel “guitar hero”, ma è fatto noto che chiunque suoni sia necessariamente influenzato da quanto ha modo di ascoltare intorno a sé: in fondo tutti i grandi strumentisti hanno avuto, direttamente o indirettamente, dei maestri a cui fare riferimento, e dal cui esempio prendere esempio ed ispirazione per iniziare il proprio percorso distaccandosene via via nel tempo.

In questo senso il chitarrista piemontese trae sicuramente ispirazione da quell’area musicale che viene genericamente definita prog-metal, da cui derivano indubbiamente i riff rapidi e precisi che ritroviamo nei suoi brani; a ciò, peraltro, si unisce un gusto del tutto personale per brevi quanto coinvolgenti inserti melodici che si dilatano, assumendo la dimensione di vera e propria canzone, in brani come la delicata Together o la più complessa ed articolata MadRain. L’eclettismo strumentale si rivela pienamente nel brano Dun Laoghaire girl (che richiama alcuni lavori dei Wolfstone, gruppo musicale di genere folk-rock scozzese, attivo dalla fine degli anni ’80), in cui le atmosfere “nordiche” e pastorali si mescolano con naturalezza ad una chitarra precisa, brillante e mai sopra le righe.

Vale la pena di sottolineare il fatto che, pur avendo una grande padronanza dello strumento, Davide Ronfetto non va mai sopra le righe, non tende a “debordare” neppure laddove lo spirito del brano lo permetterebbe agevolmente, ad esempio nella conclusiva Rebels of the '80s, vero e proprio tributo, ed atto di affetto, verso il metal di quegli anni, senza risultare neppure eccessivo: imbrigliare, o meglio, controllare e dirigere l’estro creativo, gli permette di avere un’espressività che, viceversa, andrebbe persa all’interno di un mare di note.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Davide Ronfetto
  • Anno: 2015
  • Durata: 24:33
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. The mouse trap
02. Together
03. Dun Laoghaire girl
04. It's worth the price
05. Pitch black
06. MadRain
07. Rebels of the '80s

Brani migliori

  1. The mouse trap
  2. Dun Laoghaire girl
  3. MadRain

Musicisti

Davide Ronfetto: acoustic guitars, electric guitars, irish bouzouki, electric bass  -  Omar Maiorano: drums and percussions  -  Alice Visconti: irish fiddle  -  Edmondo Romano: irish flutes  -  Marco Minnemann: drums and percussions  -  Anna Portalupi: electric bass  -  Alessandro Spagnuolo: electric bass