ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Nico Maraja

Astrautore

Il ragazzo con la maglia a righe che ci accompagna tra le stelle.

Nico è un ragazzo disegnato a penna su una copertina color blu petrolio, che porta a spasso la sua stella legata al polso come un palloncino. Nico è un ragazzo con la maglia a righe come un clown fuori tempo e fuori luogo di un circo piantato ai margini della città. L'artista Nico Maraja è quello stesso ragazzo disegnato sulla copertina del proprio disco Astrautore che sta a metà tra il Piccolo Principe e un pescatore di pesciolini d'oro (davanti le stelle, sul retro della cover appunto vi sono disegnati due pesci gialli). Quelle creature dall'insolito colore sono infatti le parole rilucenti da acchiappare nel mare della fantasia, che è dello stesso blu petrolio del cielo. Pesca particolarmente fortunata, quella che ha dato origine a testi delicati e morbidi, ricchi di vissuto e velati di autoironia come ad esempio appaiono questi versi: “...risuono in fondo a me stesso di rime rubate, parole svanite, rinchiuse da ninfe sfiorite in un coro che dà celebrità (senilità)”.

Nico è un “ragazzo” di 38 anni, lombardo con radici venete e friulane, che mette le sue impronte musicali sul pianeta con originale piglio creativo, giunto oggi al suo secondo piacevolissimo album. E' stato finalista, fra l'altro, ai premi Botteghe d'Autore e Stefano Rosso nel 2011, al  Poggio Bustone nel 2015 e semifinalista quest'anno a L'Artista che non c'era. Dall'aspetto stralunato e forse un tantino fuori moda, nei suoi video appare un po' giocoliere, un po' personaggio del cinema muto,  attore surreale, in equilibrio funambolico tra pop e canzone d'autore. Ascoltando Nico Maraja, in certi momenti viene richiamato alla mente il periodo iniziale e meno noto di Renato Zero ( quello dell'album Invenzioni, per intenderci), ma poi in certi falsetti ritrovi l'estro irriverente di Ivan Graziani, e in alcuni versi la profondità dei migliori autori italiani (da Fossati a De Gregori), come invece in certi giochi tecno pop la sottile genialità di Max Gazzè. Questi sono solo echi, flash  improvvisi, immagini che durano il tempo di qualche frase, perché poi emerge sempre l'autore dalla personalità ricca di sfaccettature, personalità riconoscibile e piuttosto ben definita, autonoma. Sono tutti di Nico Maraja infatti sia i testi che le musiche dei nove brani che compongono quest'album il cui filo conduttore è, appunto, il cielo. Il disco si rivela fin dal primo ascolto come una sorta di “concept album”, quindi. Nei titoli delle tracce e nei testi compaiono infatti spesso le parole stelle, luna, universo, notte, blu e sole.

Il titolo stesso dell'album è una crasi, nello specifico una curiosa fusione tra due figure professionali piuttosto distanti fra loro ma che in questo caso sono due facce della stessa persona, l'astronauta perso tra le stelle e il cantautore che quelle stelle le raccoglie e le trasforma in canzoni. In questo viaggio onirico ai confini dello spazio e della propria anima, le sonorità sono ampie e spaziose: a volte appaiono un po' attutite, come in una bolla d'aria o un tuffo in apnea, altre volte sono più decise, come suoni che emergono dal vuoto dello spazio interrompendo la profondità del sonno con nuovi sogni. Melodie piuttosto semplici, pulite  e orecchiabili, arricchite da notevoli momenti jazz e swing, interventi d'archi di ampio respiro e il pianoforte che introduce e conduce senza appesantire.

Nel buio della monotonia quotidiana emerge un grido sommesso, come una speranza:“Tu dall'universo, tu che sei diverso” (la palese citazione è delicato omaggio) “raccontaci, rivelaci di porti e di arcipelaghi...” E allora mettiamoci in ascolto di queste nuove storie, con leggerezza d'animo, con fame di bellezza, con la voglia di stare al gioco o di rimetterci in gioco. “Le stelle quando cadono hanno paura di quanto siano enormi i desideri (…) di quanto siano bui certi pensieri” Lasciamoci quindi prendere la mano e facciamoci legare al polso il filo che ci unisce alla nostra stella (il nostro sogno) affinché non ci sfugga di mano.

Foto di Sergio Cippo tratte dal sito ufficiale dell'artista

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Gianluca Pizzorno e Lorenzo Mazzè Produzione esecutiva: Luca Iacovelli
  • Anno: 2016
  • Durata: 32:00
  • Etichetta: ByHeart

Elenco delle tracce

01. Intro/Le stelle quando cadono hanno paura
02. Leopardi (Luna blu)
03.Rita
04.Nel mio pensiero morbido
05.Buco in testa
06. Tu dall'universo
07. Le stelle (reprise)
08. La notte, poi
09. Fragile

Brani migliori

  1. Le stelle quando cadono hanno paura
  2. Buco in testa
  3. Tu dall'universo

Musicisti

Nico Maraja: voce, piano, cori  -  Pier Panzeri: chitarre  -  Nicola Scagliozzi: contrabbasso  -  Stefano Corrias, Francesco Pradella: batteria  -  Gianluca Pizzorno,  Edo Maccaro: basso elettrico  -  Antonino Vitali: tromba e filicorno  -  Olimpo Riccardi: flauto