Sono giovani, esordienti,
interessanti. Certo, se cerchiamo canzoni d’autore in questo lavoro degli
Psicosuono,
Aut aut (prodotto da
Livio
Magnini dei Bluvertigo), non ne troviamo, però è innegabile che del talento
in questo gruppo se ne ravvisa la presenza. Un talento costruito soprattutto
intorno al buon lavoro prodotto dalla chitarra di Stefano De Marchi, autore di
parole e musiche di tutti i brani che possiedono una cifra stilistica di
impianto pop-rock gradevole, disinvolta, mai eccessiva né forzata. Le sei corde
di De Marchi sono onnipresenti, mai invadenti, e marchiano in maniera netta e
precisa tutti i brani dell’album con rimandi a vari stili musicali (che non
significa imitare bensì ispirarsi a), i quali rendono il tutto piuttosto vario
e mai monocorde. E’ questo prima di tutto ciò che emerge dall’ascolto di tracce
come
Il tuo destino o
Mistica: gli Psicosuono rappresentano un
buon ensemble che può progredire se riuscirà a suonare con continuità dal vivo
e se alla già interessante struttura musicale saprà collegare testi di maggiore
spessore lirico. Esercizio non facile ma fattibile alla luce della storia
musicale che abbiamo conosciuto agli albori degli anni settanta, dove molti dei
gruppi fortemente caratterizzati dall’ambito strumentale riuscivano a
ritagliare momenti di forte spessore lirico per rendere il proprio lavoro più
completo ed intenso. Vedremo che sapranno fare questi cinque ragazzi.
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