La Banda di Piazza Caricamento
Chi avesse detto ad un genovese,
come presagio, che un giorno piazza Caricamento, uno dei luoghi mitici della
Genova operaia, avrebbe dato vita, voce e nome ad una band multietnica, si
sarebbe preso, dritto nel muso, un classico “bélin, ma cosa dici…?”. Ed invece
non molto lontano da un’altra strada mitica per altre e ben care ragioni ai
nostri lettori (via Prè) si è materializzata una realtà musicale, La Banda di Piazza Caricamento, che
farà parlare di sé (nell’eventualità che il gruppo riesca a mantenere coesione,
passione e costanza in un mondo musicale sempre più arduo da affrontare perché
denso di interessanti proposte musicali) dopo l’esordio discografico
dell’interessante Babelsuond, lavoro
ricco di sfumature e di richiami alla musica del mondo.
Musica con le radici più
disparate (Marocco, Brasile, India, Senegal Italia, Russia e non solo) che
riesce a comunicare, complice la non celata voglia di esprimere al meglio le
proprie potenzialità senza prevaricare alcuna espressione etnica, Babelsound è
un groviglio di atmosfere che riescono ad esprimere saperi ed esperienze che,
condivisi, sanno rendere quel giusto mix di esotico e locale, di conosciuto e
misterioso. Brani come Integrazione,
Ganatapathi raga, Fratelli Gnawa
sono l’esempio di come sia possibile costruire un album integrando le capacità
dei tanti musicisti coinvolti e facendoli convergere su un obbiettivo comune
che è il tentativo di costruire “il suono del mondo”.
Certo, la proposta non è
originale, qualcun altro l’ha già fatta (vedi l’Orchestra di Piazza Vittorio)
ed altri gruppi la faranno, però è importante che qualcuno abbia immaginato che
un’operazione di questo tipo non sia una mera operazione commerciale “di
colore”, ma espressione di un meticciato che la musica ha sempre agevolato.
Perché quando parlano le note tacciono le differenze e “le tribù” umane
abbassano le armi.
01. Aprile
02. Integrazione
03. Morte com vida
04. Sola sola
05. Mungu
06. Bembè de Plaza Caricamento
07. Amuleto
08. Ganatapathi raga
09. Rayeh
10. Fratelli Gnawa
11. Lyulyushka per mayushka
Elias Salvini:
djembee, tromba
Laura Muradi:
voce
Kai Kundrat:
basso, doppio basso, pandeiro
Nadesh
Joythimayamanda: voce
Alessandra Ravizza:
voce, chitarra
Davide Ferrari: voce,
thermin, sansula, dan moi, sax tenore, tambura
Abd el-rrazaq El-Aidi:
qaraqqeb, riqq, voce, ghatam
Rachid Hani:
tastiere, voce, pianoforte
Small Maarouf:
percussioni, guiro, shaker
Issam Boulakchour:
darbouka, voce
Olmo Andrei Manzano
Anorve: conga, timbali, cajon, cimbali, shereke, voce
Albert Sardei:
voce
Bassirou Sarr: dumdum,
tama
Cheikh Sadibou Fall: dijembee, kora, voce
Papa Ndong: percussioni,
triangolo
Marasinha Siriwardana
Kasun Dias: batteria, percussioni elettroniche
Acai Lombardo Arop:
voce
Mallem Abdenbi El
Gadari: guinbri
Gnava Barbara: voce
Maya Goncales Kundrat:
voce