Gianmaria Simon
Lo conosco sul serio Gianmaria Simon, ci ho parlato la notte, di giorno non ricordo di averlo mai incontrato, l’ho sentito suonare tantissime volte. Lo conosco davvero, ho ascoltato i suoi dischi chiedendomi perché non ci fosse più mondo di quello che c’era ad ascoltare quelle canzoni formidabili, quei cortometraggi per parole e musica che riempiono la stanza e la macchina e l’anima, ammesso che noi si possegga una delle tre. Lo conosco sul serio Gianmaria Simon e senza sospettare quasi nulla di lui e sapendo a spanne che arriva da Sarzana e ha una famiglia e una roulotte scassa e una vita anarchica e sgangherata che riconosco e conosco. Lo conosco anche se appunto è insospettabile e mantiene quell’aria di distacco, una sorta di vezzo nobile che gli regala una classe e una compostezza che non lo fanno sospettare nemmeno quando è ciucco perso. Lo conosco mentre svuota bicchieri restando impassibile e poi prende una chitarra e ti trascina in mille scenari sonori, dall’Oriente all’Occidente, dal tramonto all’alba. Lo conosco e lo ritengo un formidabile esegeta della migliore tradizione della canzone d’autore. Lo conosco e l’ho ritrovato in questo disco nuovo Bagatelle, e ero in attesa, considerando che a suo tempo avevo dichiarato il precedente Low Fuel disco dell’anno.
Il disco dunque è arrivato ed è un carnevale di generi, un atlante complesso della musica, dove gli strumenti sembrano acustici anche quando hanno un cuore elettrico perché questo disco ha odore di legno e scricchiola come il ventre carico di un galeone che torna dalle Indie. Storie, perché ogni canzone ha una sua funzione narrativa oltre che sonora, che propongono vite e emozioni che passano dalla marginalità, dalla scelta, dal rifiuto, dalla passione e dal sorriso, dall’emozione e dalla paura. A suonare in questo disco sono arrivati quei compagni di strada che Gianmaria ritrova sui palchi e in quei locali dove si suona quando ormai la maggior parte dei clienti sono andati a dormire e tocca spostare i bicchieri per fare posto alla voce. Bagatelle conferma il talento di Gianmaria Simon, forse ce lo restituisce più raffinato, più ricercato, anche se, come dicevamo, il vizio di questo artista e di riuscire a essere straordinario facendo finta di niente.
www.gianmariasimon.it
01. Marie (t'es belle comme l'anarchie)
02. La luna quando sale
03. Gardel
04. Luisa
05. Barney
06. Mi capiti in bocca
07. Non sarà niente
08. Stavo conversando con Verlaine
09. El chuico y la damajuana
10. Dormi negli occhi miei
11. Chanson d'automne
Gianmaria Simon: voce, chitarre, fisarmonica, steel guitar, bouzuki, mandolino, pianoforte, ukulele, shaker, udu drum, cori - Matteo Rovinalti: violino - Nicola Bellulovich: sax tenore, flauto traverso - Nicola “Ricciolo” Guazzagni: contrabbasso, basso elettrico - Cristiano “João” Rocchetta: batteria, congas, bongos, daf, cabasa, cori - Alessio Bianchi: tromba, flicorno - Lorenzo D’angelo: chitarra elettrica (Non sarà niente) - Andrea Garibaldi: pianoforte (Non sarà niente) - Marina Macrì, Piero Pellicanò, Silvia Pellegri, Alessandro Abaza: cori