Emanuele Colandrea
Emanuele Colandrea di belle canzoni ne scrive da anni, basta andare a frugare nel repertorio dei Cappello a Cilindro o degli Eva Mon Amour, fantastiche band a cui ha dato voce e parole negli anni passati. Il percorso successivo, quello a suo nome, ha maggiormente evidenziato il suo talento cantautorale che d’altra parte era già ampiamente visibile. Muoversi tra le sonorità del cantautorato folk americano alla Dylan e quello surreale e sognatore alla De Gregori non è per niente semplice, ma la storia musicale di Emanuele racconta che lo si può fare con misura e bravura.
E non è neanche facile raccontare le storie di tutti, universali, mentre si raccontano piccole cose di sé, eppure, forse proprio questa è la forza nascosta nelle sue canzoni, come ancora una volta le dieci tracce di Belli dritti sulla schiena dimostrano. Bisogna saper mettere in fila le parole, evocare e far sognare, in poche frasi, nello spazio di qualche minuto, insomma possedere anche una buona vena poetica per essere un cantautore completo, e di questo abbiamo testimonianze sparse in tante canzoni, un esempio per tutti nell’intensa e riuscita Un treno preso a Velletri “Abbiamo occhi bellissimi/Ma ci sentiamo pirati e con un occhio bendato/Riusciamo a vedere soltanto mezza felicità/E un orizzonte ammaccato” (ascolta il brano).
In questo disco ci sono storie, luoghi e persone che diventano canzoni come Erika, Ok Emanuele, Gerico, o altri momenti come La fortuna di perdersi nel bosco, Il pane e la farina, Belli dritti sulla schiena, in cui si indagano maggiormente i sentimenti, quelli veri, quelli che lasciano i segni addosso e che sanno a volte diventare felicità perché sono cicatrici sanate, forse proprio come quella in copertina. Per questo lavoro Emanuele (qui in una foto di Daniele Bianchi) si è affidato alla produzione artistica di Pier Cortese e all’etichetta Fiori Rari di Roberto Angelini, che è anche ospite in qualche brano della tracklist. L’opportunità che offre questo disco è duplice: sentire Colandrea in un momento di ottima forma, e partire da qui per andare a scoprire a ritroso una discografia sempre più folta e importante, composta da decine di canzoni pronte a diventare nostre compagne di viaggio.
01. Il ciglio del vulcano
02. Ok Emanuele
03. Credo
04. Buona fortuna amore mio
05. Erika
06. Belli dritti sulla schiena
07. La fortuna di perdersi nel bosco
08. Gerico
09. Untreno preso a Velletri
10. Il pane e la farina (canzone per Gabriele)
Emanuele Colandrea - voce, chitarre, banjo, batteria, basso, diamonica, organo, armonica;
Roberto Angelini - chitarra elettrica, chitarra slide e suoni;
Pier Cortese – voce, chitarra 12 corde, elettronica e suoni;
Erika - voce (Buona fortuna amore mio), batteria (Erika);
Alessandro Muscillo – contrabbasso;
Carmine Pagano – tromboni;
Urbano Belfiore – wurlitzer;
Isabella Benone – violini;
Filippo Cornaglia - batteria (Credo);
Fabio Giandon - batteria (Un treno preso a Velletri)