Marlene Kuntz
Col
passare del tempo tutto cambia, è inevitabile. Le persone, la società, le cose,
i gruppi musicali. Anche quelli che più amiamo, con i quali abbiamo condiviso
pensieri e emozioni, per i quali abbiamo speso la nostra passione. I Marlene Kuntz compresi. Quei Marlene
Kuntz che ai cambiamenti ci hanno abituato, fino a convincerci che si è
trattato di una auspicabile, sofferta, naturale evoluzione.
Arriva oggi, a venti anni dagli esordi nella polvere di Cuneo, il loro Best of, questo sì evitabile, ma dal quale
emerge una figura multiforme, piena di sfumature e tratti distintivi.
Diciassette canzoni, messe in ordine sparso, che non possono racchiudere tutte le
curve di un lungo percorso composto da sette album in studio, ma che
sicuramente rilanciano diversi motivi di riflessione. Un solo brano inedito, Il pregiudizio, indicativo nel titolo,
ma che non sposta di un milligrammo il peso della band; ben tre cover, a
testimoniare la grande voglia di confronto artistico: dalla riuscita Impressioni di settembre (PFM), passando
per la poco incisiva Non gioco più (Mina),
fino a una nuova rilettura de La Libertà
di Giorgio Gaber, e poi il tanto discusso duetto con Skin ne La canzone che scrivo
per te, a ribadire la fermezza nelle decisioni al di là delle possibili conseguenze.
Fin troppo scontata la presenza di classicissimi come Nuotando nell’aria e Festa
mesta. Meno obbligate le scelte per gli estratti dall’album “Uno”: la
title-track e Musa reggono il
confronto con la storia e gettano le basi per un futuro ancora luminoso. Inutile
spostare il discorso sui brani che avremmo voluto vedere inclusi, più
stimolante cercare di leggere tra le righe quali saranno gli sviluppi futuri
della band, difficili da ipotizzare. Le canzoni di questo “Best of” sono legate
da un unico comune denominatore, che va individuato nella coerenza di pensiero
dei Marlene Kuntz, verso loro stessi e di riflesso nei confronti di chi li
ascolta e continua ad amare, malgrado l’affiorare delle prime rughe. Godano e
soci sono seduti a riflettere, tutto è mutato, il discorso si è fatto più
complesso, meno diretto, ma ugualmente intrigante.
01. Festa mesta
02. Canzone di oggi
03. Retrattile
04. Nuotando nell'aria
05. Non gioco più
06. Bellezza
07. La canzone che scrivo per te
08. La libertà
09. Musa
10. Il pregiudizio
11. La lira di narciso
12. L'odio migliore
13. Come stavamo ieri
14. Uno
15. Fingendo la poesia
16. Schiele, lei, me
17. Impressioni di settembre