Massimo De Mattia
Ciò che salta immediatamente all’occhio, scorrendo la composizione di questo nuovo gruppo messo assieme da Massimo De Mattia, è la contemporanea presenza di ben tre strumenti armonici, più un contrabbasso, e nessuna batteria. La musica procede spedita, fluida, vitale fin dall’iniziale Hieronymus (tutti i brani risultano firmati dal quintetto al completo, il che sta a indicare che si tratta di improvvisazioni, o per meglio dire composizioni istantanee, in tempo reale). Si respira, come sempre nei lavori del flautista friulano, una sicura raffinatezza di tratto, anche nei frangenti in cui i sentieri battuti si fanno magari più impervi (peraltro senza eccessi), nel segno di un camerismo non di rado denso, nervoso, talora accidentato, eppure costantemente innervato da solidissime geometrie ad incastro, fra le singole voci (a volte raccolte in microorganici) così come fra i vari segmenti improvvisativi.
Tutti degni di nota i sette pezzi complessivi, svarianti da meno di due a dieci minuti, per un disco che riconferma una volta di più De Mattia come uno dei lucidi e ispirati frequentatori dell’attuale scena jazzistica (nell’accezione più ampia del termine) di casa nostra.
www.rudirecords.com/albums/128-black-novel
01. Hieronymus
02. Full blue
03. Black novel
04. Seppuku/Mishima
05. War hole
06. Nitesco
07. Tortured flowers
Massimo De Mattia: flauti Denis Biason: chitarra Bruno Cesselli: pianoforte Luigi Vitale: vibrafono, marimba Alessandro Turchet: contrabbasso