Vegetable G
Il pop anni ’80 ha trent’anni ma non li dimostra davvero: intanto perchè il fatto che ci siano numerose band italiane che recuperano in varia misura determinati suoni significa che gli stessi non sono, almeno ad oggi, considerati “datati”; in secondo luogo, e fattore forse determinante, perchè non ci si trova di fronte ad una mera ricerca “archeologica” da riproporre come allegato al dilagante fenomeno “vintage”, ma ad una rielaborazione, una riscrittura, uno sviluppo che parte da quelle basi per spingersi decisamente oltre.
Calvino, l’ultima fatica dei Vegetable G, riassume in maniera evidente questa tendenza: i suoni, quelli si, rieccheggiano la lezione di band quali, ad esempio, i Talking Heads, certo Bowie e “zone limitrofe”, ma la spinta a superare gli schemi di quell’approccio musicale è fortissima: destrutturazione ritmica, Starchild, vaghi richiami alla psichedelia, accenni al rock decadente, Arcade lovers, Electric show, qualche “deviazione” pop, American lessons, Space forms sono solo alcune delle direttrici accennate dalla band pugliese che, peraltro, mantiene un solido ancoraggio alla melodia, anche all’interno di schemi apparentemente dissonanti.
Ci troviamo di fronte a canzoni “non canzoni”, concetto più difficile da spiegare che da ascoltare, perchè non hanno il canonico andamento ciclico di un brano, pur conservandone la durata; non sono suite in senso tecnico, perchè più brevi, meno complesse, ma neppure brani pop tout court, perchè ricchissimi di trovate, mutazioni, cambi di tempo, ritmo e melodia.
Se vogliamo, in certi passaggi, il richiamo ad alcuni lavori di gruppi come i Baustelle, o gli stessi Afterhours, vuol significare che un certo modo di fare musica è fortemente presente tra le giovani band italiane, che un certo approccio, una certa espressività sono passate, e sono chiaramente fonte di ispirazione per molti, segno che si sta creando uno stile diffuso, riconosciuto e sul quale lavorare in prospettiva futura.
01. Arcade lovers
02. Calvino
03. American lessons
04. Electric show
05. Satellite tunes
06. Space forms
07. Starchild
08. Saucerman
09. BW
10. Hal
11. Xclock
Giorgio Spada: voice, Rhodes, piano, carillon, synths Luciano D’Arienzo: guitar, bass Maurizio Indolfi: drums