ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Ester Formosa e Elva Lutza

Cancionero

“Del món la bellesa/ et vinc a cantar/ i si vols saber-la/ m’hauràs d’escoltar.”

Prima di tutto sarà bene dire che questo lavoro vede protagonisti alcuni nomi di spicco della musica generalmente definita etnica (fate pure tutti i distinguo che volete). Ester Formosa è una cantante e attrice catalana di chiara fama nella sua terra, esponente della Nova Cançò Catalana che lega le tradizioni musicali ai testi dei maggiori autori e poeti catalani. Gli Elva Lutza sono invece un duo sardo che si avvale della tromba e voce di Nico Casu (musicista coinvolto in numerosi progetti) e le chitarre di Gianluca Dessì.

Sarà anche bene dire che ho passato un buon decennio della mia vita ad ascoltare quasi compulsivamente musica di impostazione folk, che ho poi altrettanto compulsivamente lasciato a se stessa, a prender polvere sui miei scaffali. Non si trattava solamente di overdose e di necessario distacco: ciò che da diverso tempo mi tiene lontano dalla musica popolare è la considerazione che è sempre più difficile, oggidì, metter mano a un disco di musica tradizionale, a meno di non concepirlo come mero biglietto da visita per i Festival. La seconda ondata di Folk Revival, cominciata tra fine anni ’80 e inizio anni ’90 è ormai ben più che maggiorenne e la sua produzione discografica è stata assai copiosa e ha già in abbondanza (ri)scoperto, rivisitato, voltato, rivoltato, tradito, riletto & contaminato il repertorio tradizionale (anche quello per anni negletto del liscio), nelle sue mille declinazioni.

Questo progetto, che coinvolge anche, tra gli altri, l’organetto di Riccardo Tesi e le percussioni di Bruno Piccinnu (degli storici Cordas et Cannas) sceglie però di battere, fin dal titolo, un percorso che porta diritto alla forma canzone, soprattutto nella sua variante “d’autore”. A voler cercare un battistrada di questa tendenza, potremmo forse designare come prima pietra quel Canti randagi in cui i maggiori esponenti della musica folk degli anni ’90 (tra cui, toh!, lo stesso Tesi) facevano proprie le canzoni di Fabrizio De Andrè, in anni in cui l’usanza dei Tributi ai Santi non si era ancora trasformata nell’insopportabile e interessata moda odierna.

Cancionero sorprende appunto per il delicato e fragile equilibrio in cui si muovono strumenti e stilemi popolari e le canzoni provenienti dalla tradizione catalana, certo, ma anche dal folklore latinoamericano (la classica -e scontata-  Cielito lindo, il merengue Acidito), dal meraviglioso tesoro musicale degli ebrei sefarditi e ovviamente dal repertorio popolare della Sardegna. Ci sono anche delle composizioni originali dei titolari della ditta e, sorpresa delle sorprese, tre inaspettate cover della nostra canzone d’autore. Due sono di Stefano Rosso, un artista che non è mai banale ricordare, soprattutto se lo si fa attraverso pagine poco frequentate della sua discografia (in parte ancora tutta da scoprire) come Preghiera e Gira il mondo gira tradotte addirittura in catalano come Pregària e Gira el mon i gira: un’operazione curiosa, ma sicuramente riuscita.

La terza chicca è la ripresa, questa volta nell’originale italiano, di un piccolo gioiello di Bruno Lauzi, quel tenue bozzetto di paese di Menica Menica che appartiene al primissimo repertorio del piccolo grande uomo. E anche qui i tre portano a casa un bel risultato, anche grazie all’inaspettato mashup con My favorite things, nonostante il testo, passando da una voce maschile a una femminile, sia stato volto dall’ “io” al “tu”.

Tra gli altri brani segnaliamo anche la ripresa di Lune di Riccardo Tesi e Carlo Muratori, particolarmente adatta alla voce di Ester Formosa con le sue cadenze flamencate.

Insomma, un bel disco, che si muove, dicevamo, su un tenue equilibrio, in cui la voce di Ester Formosa esce fuori nella sua forza e drammaticità, in cui si respira un’aria intima, in cui è abolito ogni eccesso, ogni “distrazione” dalla canzone in sé, e mi sembra un bel modo di restare fedeli all’assunto base.   

Foto di Gianfilippo Masserano

 

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Elva Lutza
  • Anno: 2018
  • Durata: 63:00
  • Etichetta: Tronos Digital

Elenco delle tracce

01. Cielito Lindo
02. Esta muntanya d’Enfrente
03. Cucurutxu
04. A su tramontu
05. Menica Menica
06. Tonada d’esterrossar/La fruita mes primerenca
07. Bre sarika
08. Drume
09. Corrandes d’exil
10. Gira el mon i gira
11. Acidito
12. Lune
13. In su mare
14. Pregarìa
15. La Violetera

Brani migliori

  1. Gira el mon i gira
  2. Lune
  3. In su mare

Musicisti

Ester Formosa: voce - Nico Casu: tromba e voce - Gianluca Dessì: chitarre - Riccardo Tesi: organetto - Bruno Piccinnu: percussioni - Dante Casiu: clarinetto - Michele Garofalo: corno - Giovanni Becciu: basso-tuba