Paolo Bonfanti
Il nome di Paolo
Bonfanti negli ultimi anni sta finalmente raggiungendo la meritata fama,
non più legata esclusivamente agli amanti del blues ma – complice l’esperienza,
le apparizioni radio/tv ed i concerti con gli Slowfeet, supergruppo formato
oltre che da Paolo, da Franz Di Cioccio, Vittorio De Scalzi, Lucio Fabbri e
Reinhold Kohl - il suo nome è ormai noto a molti appassionati di buona musica.
Già nel 2004 aveva proposto “Io
non sono io”, un interessante mini cd
composto da brani in italiano e genovese. Con Canzoni di schiena Bonfanti ha voluto bissare quest’esperienza con
un nuovo disco composto da otto tracce e quindi decisamente più esaustivo.
In questo nuovo progetto Paolo mette in risalto la
sua triplice anima. Di quella blues e di quella rock già sapevamo, ma è il suo
lato cantautorale la vera sorpresa. Per un genovese, gioco forza, era
impossibile non assorbire qualcosa dallo stile dei cantautori della propria
città, ed era altresì impossibile per un amante della musica anglofona non assorbire
qualcosa dalla tradizione cantautorale americana.
Bonfanti utilizza sia l’italiano che il genovese,
dialetto che si dimostra molto musicale. È mischiando tutte queste
contaminazioni che ci si rende conto di quanto viene proposto con “Canzoni di
schiena”.
Album della svolta? Questo lo dirà il tempo. Di certo
album dei cambiamenti. Dopo molti anni Paolo ha anche una nuova band dal vivo,
con l’inserimento di un contrabbassista e un fisarmonicista. Ha delegato la
produzione artistica al bravo Giorgio
Ravera, leader de La Rosa Tatuata. Sei tracce sono dello stesso Paolo,
mentre Jack gets up (Paolo si alza tardi) è la traduzione di
un brano di Leo Kottke e Cosa danno è
la cover di un brano degli Stormy Six. Imperdibile Dove a l’è scritta e cantata in coppia con Vittorio De Scalzi, anche da solo giustificherebbe l’acquisto del disco.
Paolo Bonfanti è artista maturo, acquisita la padronanza del linguaggio blues
non si è adagiato ma è in continua ricerca di nuove strade, senza però
rinnegare e abbandonare il genere che lo ha fatto conoscere. “Canzoni di
schiena” è la testimonianza di questa sua continua crescita.
01. O gh’è ‘n piaxèi
02. Bob sull’appennino
03. Jimmy e Maria
04. Jack gets up
05. Qui non ci voglio più stare
06. Bei tempi andati
07. Cosa danno
08. Dove a l’è
Paolo Bonfanti: voce,
chitarre
Alessandro Pelle:
batteria
Stefano Risso: contrabbasso
Roberto Bongianino:
fisarmonica, bandoneon
Giorgio Ravera: chitarra
baritona, loops
Roy Rogers: national steel guitar
Vittorio De Scalzi:
voce, hammond
Rosalba Grillo: basso
Alex Valle: pedal
steel guitar
Massimo Serra: batteria
Nicola Bruno: basso
Massimiliano Di Fraia:
batteria
Massimo Olivieri:
chitarra acustica
Filippo Sarti: sax
tenore
Alessandra Ferrari:
cori
Marita Tiro: cori