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Capo Verde terra d’amore vol.1

Operazioni come questa (che è peraltro a carattere benefico: ogni utile andrà al Programma Alimentare Mondiale dell’ONU) prestano il fianco a più di un rischio: l’eterogeneità e la genericità, anzitutto. La prima, ovviamente, non manca neppure qui, mentre la seconda è abilmente elusa grazie al tema che unifica la raccolta. Tutti brani sono infatti di provenienza capoverdiana, tratti dal repertorio della regina della morna (Africa impastata di fado), Cesaria Evora, e di colui che ne è il principale autore (oltre che interprete a sua volta), Teofilo Chantre, entrambi presenti anche in voce, su testi tradotti in italiano (salvo rari momenti rimasti in portoghese) da Alberto Zeppieri, che del progetto è l’autentico deus ex machina.

L’eterogeneità di risultati, come si diceva, al contrario non manca. La voce della Evora, pigra e dolente ma nel contempo come pacificata, eco di un dolore ancestrale in qualche modo sublimato, si miscela per esempio con qualche frizione a Morandi e D’Alessio nei brani che aprono e chiudono il cd (troppo diretto il primo, troppo impostato il secondo), mentre Chantre, presente in tre episodi, ottiene grandi risultati in particolare accanto a Eugenio Bennato in uno dei vertici dell’album (a ben vedere il napoletano, con la sua sobrietà screziata e il timbro vagamente nasale, sembra nato per questo repertorio, che vira anche un po’ verso il Brasile). Il brano in questione, Incanto, è posto a sandwich fra le altre due gemme (non le sole, per carità: a voler fare solo un altro titolo, citeremmo Questo amore di Grazia Di Michele) del cd, rispettivamente Il cibo della festa, per la voce di Giua, che si conferma interprete di assoluto valore (forse prima ancora che autrice), e una magistrale versione jazzata di quella splendida, dolorosa ballata che è Ausencia, che Goran Bregovic scrisse per il soundtrack di “Undeground” di Kusturica e la voce della Evora (qui l’interprete, ottima, è Patrizia Laquidara).

Qualche arrangiamento un po’ troppo infiocchettato (specie in avvio, ma per lo più le timbriche rispettano l’humus originario della musica capoverdiana) e qualche soluzione un po’ troppo leggera (specificatamente nei brani di Ruggiero e Lavezzi) non compromettono più di tanto il livello di un album comunque tutto da scoprire.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Alberto Zeppieri
  • Anno: 2009
  • Durata: 54:39
  • Etichetta: Sony Music

Elenco delle tracce

01. Crepuscolare solitudine (Cesaria Evora & Gianni Morandi)
02. Buona vita (Ornella Vanoni & Teofilo Chantre)
03. La mia piccola città (Bungaro)
04. Il cibo della festa (Giua)
05. Incanto (Eugenio Bennato & Teofilo Chantre)
06. Assenza (Patrizia Laquidara)
07. Canta, mia amata Capo Verde (Teofilo Chantre)
08. Segreti al chiar di luna (Lucilla Galeazzi & Peppe Voltarelli)
09. Linda Perez Mimosa (Antonella Ruggiero)
10. Sull'Avenida Marginal (Mario Lavezzi & Antonino)
11. Questo amore (Grazia Di Michele)
12. Ricordo d'infanzia (Cesaria Evora & Gigi D'Alessio)

Brani migliori

  1. Il cibo della festa
  2. Incanto
  3. Assenza

Musicisti

João Pina Alves, Armando Corsi, Michele Ascolese: chitarre, strumenti a corda Fernando Andrade, Mark Harris: pianoforte, tastiere Jacky Fourniret: fisarmonica Virgilio Julio Duarte, Sébastien Gastine, Beppe Quirici: basso Ademiro José Duarte, Lele Melotti, U.T. Gandhi, Elio Rivagli: batteria, percussioni