Marta sui Tubi
«Stanno tutti bene/ ma non sanno che gli portiamo la peste/ il furto implica la proprietà/ e voi mi appartenete». Ad aprire Basilisco, la prima canzone di Carne con gli occhi, sono parole inquietanti, dissonanze violente, minacce oscure.
I Marta Sui Tubi sfruttano tutte le potenzialità della nuova formazione (ora sono in cinque), ampiamente rodata dal vivo, per offrire squarci di rumore puro, stacchi improvvisi e intermezzi stranianti. Giocano con la forma canzone come gatti coi gomitoli, perdono il filo e lo ritrovano, lungo quindici brani stranianti e bellissimi. Tutti dominati da una tensione palpabile, a volte sotterranea, a volte esplosiva fino alla rottura, all’urlo liberatorio (Muratory).
Varie anime convivono in Carne con gli occhi. Troviamo il sarcasmo feroce di Camerieri, espressione dei pensieri di un cliente piagnone e del suo malcapitato cameriere. Di vino è la curiosa descrizione di una vita umana media attraverso la lente delle statistiche. Le cose più belle sono quelle che durano poco è interrotta sul più bello da un’irritante vocina da centralino telefonico, trasformando il titolo in massima veritiera. Non mancano episodi più riflessivi come Carne con gli occhi e Coincidenze.
Un lavoro di grande maturità artistica e libertà compositiva. I cinque musicisti riescono a essere visionari e concreti, pop e colti, giocosi e seri allo stesso tempo. I contrasti non li spaventano, anzi, vi si immergono con passione e furore. Corrodono come acido, ma è bello e divertente ascoltarli.
01. Basilisco
02. Cristiana
03. Le cose più belle sono quelle che durano poco
04. Al guinzaglio
05. Carne con gli occhi
06. Camerieri
07. Di vino
08. La canzone del labirinto
09. Muratury
10. Coincidenze
11. Il traditore
12. Cromatica