Annie Hall
“Here comes a rainy day”, arriva un giorno di pioggia... sono le prime parole di questo bel dischetto che ho tra le mani, “Carousel” degli Annie Hall. Con le chitarre acustiche di Rainy Day, appunto, inizio a sentire la condensa sulle finestre, e pigro vengo rapito dal mio piumone... Il tempo di rigirarmi un paio di volte nel letto, e “Carousel” parte, con la beatlesiana Morning News: a quel punto mi alzo, faccio colazione, e gli Annie Hall entrano, prima in punta di piedi, poi chiedendo permesso, nella mia giornata... portando con sè tanti vecchi amici: la slide guitar che si stiracchia col suo fascino indolente, cassa e rullante che mi salutano con una pacca sulla spalla, la fisarmonica che mi scompiglia, sbarazzina, i capelli.
Il tempo passa, e ok ok... sono sveglio, abbastanza sveglio per le bordate blues-rock di Paralyzed. Ma durano un attimo, giusto il tempo di farmi cullare ancora un po’ in questa mattinata piovosa, dalla delicatissima Jelly’s Dream... magnificamente costruita tra arpeggi sonnacchiosi e vagabondi e intrecci vocali west-coast, fino al climax finale, con una grandeur quasi garbata. La successiva Letters, di wilcoiana memoria, mi fa riprendere in mano il cd più brit-pop di Jeff Tweedy e soci, “Summerteeth”. Poi guardo fuori e con Violet, il brano più giocoso di “Carousel”, il sole inizia a spuntare. Mi decido allora a uscire di casa, dove mi accoglie la rugiada tiepida di Lips...
Il paese si sveglia, pian piano, e dalle finestre di Do You Wanna Dance With Me? spuntano i vicini Kings of Convenience e Jayhawks, mi fanno un cenno d’intesa mentre stendono il bucato, il tempo ormai si presta. Elliott Smith e Badly Drawn Boy si sono svegliati presto oggi, li incontro dal panettiere: dalle piccole casse dietro il bancone risuonano le note di Here Is Love. Mi fermo lì allora, assaporo il profumo di michette e brioches appena sfornate e faccio in tempo ad ascoltare la prossima canzone, The Boy Ballad.
Gli Annie Hall siedono al mio fianco, arraffiamo una baguette e la dividiamo in cinque, mentre fuori ricomincia a piovigginare. Ci lasciamo dopo una mattinata insieme, con la dolce Grandmother’s Smile, con la promessa di incontrarci di nuovo, la prossima primavera. “Wait until spring”, mi sussurrano a mezza voce.
01. Rainy Day
02. Morning News
03. Paralyzed
04. Jelly's Dream
05. Letters
06. Violet
07. Lips
08. Do You Wanna Dance With Me?
09. Here Is Love
10. The Boy Ballad
11. Grandmother's Smile
Andrea Albeni: electric, acoustic and steel guitars
Fabio Dondelli: lead and backing vocals, gran piano, wurlitzer
Giorgio Marcelli: bass, lead and backing vocals, glockenspiel
Budo: drums, brushes and percussion
Ospiti:
Ombretta Ghidini: accordion, backing vocals, classic guitar
Daniela Savoldi: cello
Emanuele Maniscalco: wurlitzer
Barbara Garzoni: violin
Daniela Fusha: violin
Manuele Zamboni: backing vocals