Franco Califano
C’è molta nostalgia in C’è bisogno d’amore, il nuovo lavoro del prolifico cantautore trasteverino Franco Califano, che propone otto inediti accanto a alcune re-invenzioni di successi del passato, quali Allora sì, E la chiamano estate, La nevicata del ’56 e Un tempo piccolo.
C’è molta nostalgia, si diceva, un invincibile senso di mancanza, di smarrimento in un tempo vorticoso e incomprensibile, in cui «ti alzi al mattino e il mondo è cambiato». Un mondo in cui, appunto, C’è bisogno d’amore, come recita l'orecchiabile title-track, che, più che grido di necessità, rappresenta il vero e proprio manifesto programmatico dell’intero disco. Sì, perché i brani successivi si concentrano proprio su necessità d’amore irrisolvibili (Una donna, Pallide memorie, e il tango Solo e innamorato), sull’incomunicabilità che sta dietro a ogni solitudine (Quello che non sappiamo, con l’ospitata della luminosa Simona Bencini), sul confronto impari tra uno ieri di semplicità e valori e un presente corrotto e spietato (Strana la vita e Un secolo che va). Figura anche qualche eccezione, come Due strade parallele, brano solare e radiofonico su un rapporto di coppia aperto, di un’amicizia con “qualcosa in più”.
Il filone nostalgico si fa più concreto nelle rivisitazioni di quattro celebri brani del Califfo: Allora sì, arricchita dall’apporto del sax di Stefano Di Battista e della come sempre cristallina voce di Niki Nicolai – che gioca un po’ a fingersi Mina -, una versione jazz samba di E la chiamano estate, una “smooth jazz version” di Un tempo piccolo. A spiccare è però il ri-arrangiamento duro ed elettrico che Riccardo e Federico Zampaglione hanno cucito su La nevicata del ’56.
Un grosso punto interrogativo di questo album è la produzione: gli arrangiamenti, firmati prevalentemente da Aldo Stornelli, danno spessore musicale a brani che non si distaccano dagli stilemi cui ci ha abituato cantautore romano, con l'aggiunta di qualche colore jazz o bossa nova. Ma è l’esecuzione poco curata del Maestro Califano a creare un senso generale di dissonanza, non certo valorizzato da liriche che, puntando saggiamente alla semplicità, sconfinano in una retorica da bar sport.
01. C’è bisogno d’amore
02. Una notte
03. Quello che non sappiamo
04. Strana la vita
05. Un secolo che va
06. Allora sì
07. Pallide memorie
08. Due strade parallele
09. E la chiamano estate
10. Solo e innamorato
11. La nevicata del ‘56
12. Un tempo piccolo
Franco Califano: voce Aldo Stornelli: chitarre acustiche ed elettriche, mandolino Alberto Laurenti: chitarra classica, arrangiamento e programmazione, scrittura e direzione archi Davide De Caprio: basso, contrabbasso Fabio Barnaba: piano Gian Marco “Kicco” Careddu: batteria Paolo Petrilli: fisarmonica Emiliano Martinello: percussioni e cajon Alberto Laurenti e Aldo Stornelli: arrangiamento e programmazione in 1 Alberto Laurenti e Andrea Cardillo: arrangiamento e programmazione in 2 Alberto Laurenti, Antonio Di Lorenzo, Enrico Lotterini, Letizia Liberati, Nadia Natali: cori in 1, 5 Silvia Vicari, Simona Brunello, Daniele Viri, Fabio Consiglio, Vincenzo Miglionico, Plamena Krumova: violini in 2, 4 Juan Carlos Albelo Zamora: armonica in 2, violino in 10 Simona Bencini: voce in 3 Niki Nicolai: voce in 6 Stefano Di Battista: Sax soprano in 6 Renato Vecchio: sax in 8 e 12 Fabrizio Bosso: tromba in 9 Stefano Zaccagnini: chitarre acustiche in 9 Daniele Bonaventura: Bandoleon in 10 Federico Zampaglione: voce, produzione, arrangiamento, suoni e mix in 11