Giangilberto Monti
Sono ormai passati trent’anni dal
primo album di Giangilberto Monti (“L’ordine
è pubblico?”), eclettico artista milanese che ha sempre lavorato saltando tra
musica, letteratura e teatro. E l’ultimo lavoro originale, “La belle epoque
della Banda Bonnott”, 2004, è lì a
dimostrazione delle non indifferenti capacità artistiche di Monti. Dopo “Maledette
canzoni”, omaggio a vari artisti amati da Monti (Ferrè e Vian, tra gli altri),
arriva questo Ce n’est qu’un débout:
canzoni tratte dallo spettacolo teatrale “Un po’ dopo il piombo”, di Annig
Raimondi. Canzoni amare che guardano alla realtà con occhi disincantati, con lo
sguardo di chi ne ha viste tante e sente che tutto è perduto (Cara mamma Milano ne è uno degli esempi
migliori). Ma anche ne La mia razza,
con il supporto di Mauro Pagani, non
mancano occasioni di riflessione e non è un caso che una canzone come Una bella coppia sembri uscire da uno
spettacolo di Giorgio Gaber.
Tutto il lavoro è permeato da una fiera
indignazione che prende spunto proprio dai passi di trent’anni fa, dalle strade
piene di voglia di rivolta, come ascoltiamo in In nome del popolo italiano e, soprattutto, in Dopo il piombo, dove una musica lievemente sincopata accompagna
testi amari che in pochi minuti fanno attraversare gli anni di piombo e quelli
del disastro sociale/generazionale dettato dall’uso/abuso delle droghe pesanti.
Storie forse lontane nel tempo eppure così forti ed intense nel modo in cui vengono
proposte all’ascolto. Storie che ricordano quello che è accaduto, la mancata
adeguata riflessione politica che avrebbe dovuto/potuto rimettere le cose
posto, almeno per quanto una sorta di pacificazione tra lo Stato e coloro che,
improvvisamente, pensarono fosse possibile l’assalto al cielo senza neppure
saper pianificare il proprio giorno successivo. Un tempo di cui si è molto
parlato e scritto ma le cui motivazioni rimangono ancora pressoché oscure. Un
lavoro teatrale ed un album musicale possono chiare quanto accaduto? Certamente
no, però sono meglio del silenzio, colpevole…
01. Ce n’est qu’un debout
02. Cattivi maestri
03. La mia razza
04. Cara mamma Milano
05. Tarantella parlamentare
06. Una bella coppia
07. Nei secoli fedele
08. In nome del popolo italiano
09. Morgan
10. Dopo il piombo
11. Casinò Italia
Giangilberto Monti: voce
Marco Mistrangelo: contrabbasso
Joahnnes Bickler: batteria
Diego Baiardi: pianoforte
Massimo Germini: chitarra elettrica ed acustica, bouzouki,
mandolino
Jessica Lombardi: piva emiliana, flauto dolce
Fabio Ottolina: chitarra acustica
Simeone Zozzini: fisarmonica
Caroline Tallone: ghironda
Roberto Parlotti: fisarmonica