Alberto Cantone
Che Alberto Cantone, cantautore trevigiano poco più che quarantenne,
abbia ascoltato (e metabolizzato) un po’ troppo Fabrizio De André pare persino
un eufemismo. In questo che è il suo secondo album la maggior parte dei brani
presenta non solo una vocalità (sia per timbro che per modo di porgere)
ricalcata su cotanto modello, ma pure il modo di costruire la canzone, l’impianto
testuale, ne recano ingombranti le stimmate. Insomma: una sorta di De André
apocrifo, e non è cosa… Come si fa a giudicare un disco del genere? Certo, a
esser vissuti su Marte, o solo nel Burundi, il prodotto apparirebbe ben costruito,
solido, anche affascinante (come in effetti è), ma visto che siamo nati e
vissuti in Italia non possiamo che – diciamo così – sospendere il giudizio. In
attesa di prove che possiedano un minimo di credibilità intrinseca.
Qua e là Cantone pare voler eludere
almeno in parte il mero ricalco (per esempio in C’era, Una moneta nella testa,
e non è neppure detto che il prodotto ne guadagni), laddove La mia città fa registrare la presenza
in voce (non più di una decina di versi, peraltro) dell’ospite Claudio Lolli, il
cui modello sembra come empaticamente sovrapporsi a quello deandreiano nella di
poco successiva Volevo dribblare una
stella. Curiosamente, infine, Terapia
ha un altro autore-interprete (Marco
Napoletano) e un altro tono, decisamente più lieve. Chiude la fatidica ghost-track,
di fatto un autoritratto di Cantone declinato a più voci (separate). Rimandato
a settembre, come si diceva.
01. La notte di Hemingway
02. Il talento
03. La saggezza
04. C’era
05. Lo specchio
06. Una nave d’amore
07. Una moneta nella testa
08. La mia città
09. I sogni
10. Volevo dribblare una stella
11. Terapia
12. Mal di luna
13. Ghost-track
Alberto Cantone: voce,
chitarre, mandolino, armonica a bocca, melodica, tastiere, sequencer, programmazione,
percussioni
Gianantonio Rossi:
chitarra, flauti, clarinetto
Stefano Maroelli, Andrea
Bolinelli: chitarra
Mario Zivas Cavacece, Enrico
Fantuz: tromba
Gilberto Giusto: sax
contralto e tenore
Enzo Michelazzi: sax soprano, flauto
Fabio Mion: fisarmonica
Nicola Cesellato: violino, viola
Giacomo Li Volsi, Giulio Tonon: pianoforte
Stefano Andreatta, Davide Camerin, Luca Sferruzza, Lorenzo Risi:
basso
Gerardo Pozzi, Mirko Benedetti, Iseo Pin: batteria, percussioni
Sandro Gentile: strumenti vari
Paola Cordoni: voce in #1
Leo Miglioranza: voce in #4
Claudio Lolli: voce in #8
Marco Napoletano: armonica
a bocca in #4, voce e kazoo in #11