Coffee Orchestral
All’interno della valigia dei Coffee Orchestral, non c’è solo cioccolato, ma canzoni ed atmosfere soffici, semplici e create con eleganza e maestria: armonie acustiche dal sound prettamente autunnale. I Coffee Orchestral, a distanza di un anno da "Tobacco Symphony", tornano con la stessa formula del loro primo lavoro: voce e chitarra, pura, semplice e morbida folk-music, senza alcun effetto speciale. La semplicità, del trio di Bergamo, non tradisce il precedente lavoro, ed è nuovamente alle prese con visioni sognanti, intimismi "easy listening" e malinconici arpeggi dal forte impatto emotivo. Si creano così già dalle prime tracce suggestioni filmiche, atmosfere delicate, intrecci orchestrali. Annalisa Locatelli, Matteo Amico alle voci, non forzano mai i toni, ricalcano atmosfere per lo più americane, tra sound alla Billy Corgan degli Smashing Pumpkins e Nick Drake. Lorenzo Mangili, al basso e all’armonica impreziosisce e sostiene l’impianto sonoro. A caratterizzare l’intero lavoro sono ballate introspettive, dodici canzoni fatte di accordi semplici, timbri caldi ed un gioco di voci che si insinua uno nell'altro a creare un effetto ammaliante e quasi ipnotico. Anche se il sound è interessante, purtroppo però tutto il disco scorre quasi sullo stesso livello mono-tono, poche variazioni ritmiche, poche sfumature e grande staticità di fondo.
Il sound carico di atmosfere evocative è capace di affrontare un genere decisamente già sentito ma alla fine non risulta troppo noioso o scontato, il brano 34 ad esempio, dal sapore più country alleggerisce molto l’opera mentre Sureness, sicuramente è di forte impatto ed è da annoverare trai migliori del disco. Il tessuto acustico dell’intero lavoro è molto unitario e fa sì che si percepisca quasi un’ininterrotta jam session/ninna nanna di circa 40 minuti (un po’ eccessiva), se si pensa invece ad un unica traccia, come una colonna sonora, allora il lavoro prende forma, importanza, come fosse un loop infinito elegante e minimalista tra sogno e speranza. Semplicità, purezza, malinconia e sogno, amplificano anche sotto il profilo lirico, aiutando chi ascolta a tirar fuori emozioni sepolte in fondo alla memoria del tempo. In definitiva è un album raffinato da ascoltare nelle fredde sere d'inverno, davanti a un camino e una bottiglia di vino. Più che apprezzabile per gli amanti del genere.
01. Sureness
02. Here the angel fall dawn
03. Goodbye
04. The dreamer's mirror
05. Walls
06. 34
07. Habit and change
08. Tiger vs tiger
09. Kind regards
10. Dust
11. Sarah
12. My happiness
Annalisa Locatelli: voci, eggs, sonagli Lorenzo Mangili: basso, armonica, cori Matteo Amico: chitarre, voci Luca Ferrari: drums Roberto Frassini Moneta: contrabbasso