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Canio Loguercio

Ci stiamo preparando al meglio

Musicista, architetto, performer, cantautore, regista e molto altro ancora. Questo, “in sintesi”, è Canio Loguercio, artista lucano di formazione napoletana e storico esponente della “vesuviowave”, che ritorna sulla scena discografica con il suo nuovo lavoro Ci stiamo preparando al meglio. Un titolo a mezza strada fra ottimismo ed ironia, che è anche il nome del primo brano della tracklist, composta da cinque pezzi inediti, una nuova versione della sua Luntano Ammore e quattro rivisitazioni di celebri canzoni e classici della musica napoletana. Dieci brani in tutto, “dieci animucce, piccole creature, oggetti di affezione, così li definisce l’autore, ciascuna con il proprio mondo; ed in effetti si colgono sonorità, orchestrazioni e stili di interpretazione vari e multiformi, a conferma della difficoltà di incasellare la produzione musicale di Canio Loguercio entro perimetri e generi definiti.

È un disco in parte recuperato dai cassetti della memoria, e in altra parte pensato e realizzato nel periodo del lockdown pandemico, e ciò appare evidente all’ascolto della prima traccia che dà il titolo all’album, con un testo in prima persona che ne evoca i disagi e gli smarrimenti (“io ho imparato ormai come ci si prende cura del dolore/ e come si fa a custodire lacrime e paure”), ma disvela anche la fiducia e l’ottimismo che, alla fine, si possa essere migliori, perché “noi qui nel frattempo ci stiamo preparando al meglio”. Un brano a tre voci, di sicuro effetto, interpretato insieme a Sara Jane Ceccarelli ed Andrea Satta.

 

L’autore definisce questo lavoro un disco “fatto in compagnia”, soprattutto di donne, che duettano con lui in diversi brani e infatti - come dicevamo in apertura - l’intera cifra dell’album attraversa atmosfere musicali diverse, epoche ed ispirazioni, rimescolando voce maschile e femminile, passato e presente, tradizione e innovazione, lingua italiana e dialetto partenopeo, sonorità folk, groove mediterraneo e morbide armonie dei grandi classici napoletani, e persino una personale interpretazione di Incontro, storico brano di Francesco Guccini presente nel suo inossidabile “Radici”, album uscito nel 1972.  Non provate a tracciarne una sintesi, il disco è così, contiene una dimensione plurale e dà conto del “corpo a corpo con la confusione” che per Loguercio ha assunto il sopravvento, nel contesto sociale e personale di questa temperie ma, anche e soprattutto, nella propria sfera personale, dove l’età, parole sue, “altera i riferimenti spazio-temporali”.

Ma tornando su una delle caratteristiche dell’album, si diceva della volontà esplicita di Loguercio nel creare un lavoro corale ed infatti duetta, sia in italiano che in napoletano, con ottime interpreti: Sara Jane Ceccarelli, Monica Demuru, Giovanna Famulari, Brunella Selo (con la figlia Carolina Franco), Flo, Barbara Eramo, ‘Mbarka Ben Taleb, Laura Cuomo. Su tutto e sopra tutto, il timbro intenso, pastoso, profondo, a tratti roco, della particolarissima voce di Canio, in pratica uno strumento musicale aggiunto, una modulazione cangiante a cui aggiunge la maestrìa con la quale amalgama le sonorità vocali delle diverse partner alle proprie. Plastico esempio è l’interpretazione magistrale del brano In un punto lontano, struggente e nostalgica dimensione del rimpianto per l’amore perduto, cantato con Giovanna Famulari (voce e violoncello) sulle note della tromba di Luca De Carlo. Uno dei pezzi migliori del disco.

Peraltro, le grandi doti di compositore di testi (anche in lingua italiana e non soltanto in dialetto) trovano conferma in Chissà cos’è, dove la tematica trae le radici dal passato e da una storia d’amore finita, con versi di grande effetto e ricercatezza: “perché noi siamo due scorze di pane / siamo sangue allungato col vino / foglie che sfidano il vento / e nessun Dio ci perdonerà”. Non si tratta di virtù episodiche, la qualità della produzione artistica di Canio Loguercio è ‘certificata’ - se mai ve ne fosse stato bisogno di ricordarlo - dal riconoscimento della Targa Tenco nel 2017, per il Miglior album in dialetto, con il disco “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore”, con il talentuoso Alessandro D’Alessandro. Da rimarcare anche l’interpretazione minimalista e struggente del grande classico della canzone napoletana Core ‘Ngrato, dove trasudano sonorità mediterranee ma che ci arrivano intrise di dolore e disperazione, un’atmosfera in cui si percepisce la lunga scia di migranti fra le onde, le “anime nere del mare”, la pioggia e il destino, affreschi che ritroviamo anche nel brano Tienimi forte le mani eseguito con Badara Seck, cantante senegalese, a cui si aggiunge la voce morbida e melodiosa di Barbara Eramo e il supporto strumentale di Stefano Saletti e Valerio Corzani.

 

Completano la scaletta del disco due pezzi che, se possibile, aggiungono ulteriore impatto emotivo: una rielaborazione di Luntano Ammore, brano di successo dell’artista, già pubblicato nell’album “Amaro Ammore” del 2013, impreziosito in questa versione dal duetto canoro con Flo (cantautrice napoletana dalla voce bellissima e melodica) e, infine, il recupero evocativo, mediante il riadattamento di un grande classico partenopeo, della canzone dell’emigrante per antonomasia, di quando gli emigranti eravamo noi italiani, Lacreme Napulitane. Un brano del 1925 scritto da Francesco Buongiovanni e Libero Bovio, interpretato in questa originale versione a più voci, con la partecipazione canora di artisti di quattro continenti. Il risultato è convincente, con una resa melodica suggestiva che esprime la forza dirompente di questo migrante che scrive alla propria madre alla vigilia di Natale e che descrive l’immensa nostalgia per una terra e per gli affetti lontani.

Ci stiamo preparando al meglio è un lavoro prezioso (tra l’altro, un consiglio sincero: compratevi la versione fisica del cd, merita davvero, anche per la parte grafica curata da Chiara Rapaccini), pubblicato da Squilibri Editore, casa editrice indipendente guidata da Mimmo Ferraro che passo dopo passo, produzione dopo produzione, sta diventato sempre più un riferimento per la musica e la canzone di qualità in Italia. Amore, nostalgia, intimità, distanza, ipocondria, radici, speranza.
È bella, davvero bella e varia, la “confusione” di Canio Loguercio.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Canio Loguercio Arrangiamenti: Canio Loguercio e Rocco Petruzzi
  • Anno: 2020
  • Durata: 38:35
  • Etichetta: Squilibri Editore

Elenco delle tracce

01. Ci stiamo preparando al meglio

02. In un punto lontano

03. Chissà cos’è

04. Quando vedrete il mio caro amore

05. Core ‘ngrato

06. Incontro

07. Tienimi forte le mani

08. Luntano ammore

09. Core ‘e plastica

10. Mia cara madre

Brani migliori

  1. Ci stiamo preparando al meglio
  2. Tienimi forte le mani
  3. Luntano ammore