Vick Frida
E’ già tutto nel titolo.
L’atmosfera, l’aria che si respira, i colori e i profumi, sono quelli di una
piccola sala, quella in cui non stai comodissimo, quella in cui l’audio non è
perfetto, quella in cui i posti sono pochi, la piccola sala di un cinema di
periferia.
Piccoli e perfetti film di circa
tre minuti, per lo più in bianco e nero, con qualche macchia di colore
posizionata ad arte, piccoli film i brani di questo Cine-Pop, primo album in studio dei Vick Frida.
Intensi e suggestivi i testi di
questo lavoro. Donano immagini, schizzi di situazioni, di scene. Si insinuano
nella mente e disegnano personaggi, storie, il tutto con meravigliose sfumature
di colori che danno ad ogni singolo brano un velo di eleganza tipica di tempi lontani
ma non per questo dimenticati. Originali e ricercati i suoni, con poco pop, un
po’ di new-age ed uno spruzzo di elettronica, il tutto con il suono imponente e
lieve del pianoforte. Si infiltrano nell’anima e lasciano una scia anche quando le note del
brano sono arrivate alla fine. Difficile dire quali sono le perle di
quest’album, quali le canzoni che restano impresse, ognuna ha una sua
particolarità, proprio perché è forse nell’insieme che questo lavoro convince
di più, in quel filo sottile ma ben visibile che collega il primo ciak ai
titoli di coda.
E’ un lavoro questo dei Vick
Frida che di quel modo così cinematografico di scrivere e comporre fa il suo
elemento costitutivo tanto da crearne uno stile, personale e riconoscibile, che
si immette in una strada nuova ed interessante. Una strada, dato che questi
ragazzi sono solo alla prima fatica discografica, che auguriamo loro lunga e
soddisfacente, e c’è da scommetterci che così sarà.
01. Quello che non c’è
02. Titoli di coda
03. Veloce
04. Fuori ad un cinema
05. Sto imparando
06. Ti racconto
07. Mi mancherai da morire
08. Stanotte non si contano le stelle
09. Fare cose
10. La teoria e la pratica
11. Fai piano