Lorenzo Riccardi
Ospite al premio Tenco nel 1989, vincitore del premio città di Recanati nel 1990, Lorenzo Riccardi è un cantautore tanto interessante quanto poco prolifico. Il suo disco di esordio, l’ottimo Strade Perse (1997) riscosse positivi giudizi ma si dovette attendere fino al 2003 per ascoltare un secondo lavoro, Tra fiamma e candela, checonfermava quanto di buono aveva lasciato presagire. Da allora, più nulla, con l’aggravante di una sempre più, ridotta attività live.
A sorpresa, finalmente, è uscito Clessidra, dodici tracce equamente divise in due parti alla stregua dei vecchi vinili. Nella prima Lorenzo suona la chitarra classica, nella seconda la chitarra acustica. Musiche e testi di ben nove brani sono firmati dallo stesso Lorenzo ad eccezione di Dai monti della Savoia, un raro brano di Fabrizio De André, Hear the Angel singing, un Blues di Larry Johnson, e Al di là del mare, un brano anonimo inglese del XVI secolo per il quale Riccardi ha scritto il testo italiano. Nei primi due lavori fu fondamentale anche l’apporto di Mauro Pagani e Giorgio Cordini, questa volta invece Riccardi ha tenuto personalmente sotto controllo le registrazioni e gli arrangiamenti. La curiosità in fase di ascolto, lo ammetto, era molta, e le attese, superata l’iniziale sorpresa, non sono state disilluse.
La sorpresa consiste nel fatto che Clessidra è diverso dai lavori precedenti, soprattutto da Strade Perse. Non più bello o più brutto, diverso. Più maturo forse, più meditato, riflessivo ed essenziale, sicuramente meno immediato. Non è un album da ascoltare in modo superficiale. Va assaggiato, centellinato, alla stregua di un buon vino, e come un buon vino, lascia il suo aroma per lungo tempo. Necessita di più ascolti per essere gustato al cento per cento, folk e musica d’autore soppiantano il rock, contaminazione che era presente nei precedenti progetti.
Compaiono come ospiti speciali Max Manfredi, voce in Una piuma, e Michele Gazich, violino in Al di là del mare ma anche tutti gli altri musicisti hanno contribuito all’ottima riuscita di Clessidra. Un disco quindi che conferma ancora una volta le doti di Riccardi, ma che acuisce il rammarico per il suo, speriamo solo per ora, rapporto troppo discontinuo con la musica.
01. Dai monti della Savoia
02. L’equivoco di Colombo
03. Una piuma
04. Basso impero
05. La morte in parlamento
06. Hear the angel singing
07. Essere libero
08. Yemanjà
09. A poppa del Pilar
10. Al di là del mare
11. Vivere morire
12. Clessidra
Lorenzo Riccardi: voce, chitarra classica, chitarra acustica, armonica, chitarra elettrica, percussioni Stefano Cattaneo: fisarmonica, tastiere, basso, flauto, pianoforte, voce, sonorità varie Beppe Caruso: trombone, basso tuba Betty Verri: voce, percussioni Enrico Mantovani: pedal steel, chitarra elettrica Max Manfredi: voce Michele Gazich: violino Max Gabanizza: basso Roberto Aglieri: flauto basso Furio Sollazzi: grancassa, rullante, charleston, piatti