Rebel Bit
In principio era il Logos, la Parola.
Inizia sempre tutto da lì, da un pensiero che prende forma e suono e si diffonde libero tra le persone per mezzo della voce. È affascinante che dopo tanti secoli la voce sia ancora lo strumento più importante, così prezioso ed imprescindibile che non si compra al mercato. Vocalizzi e parole, ritmo e melodia generati e gestiti tramite bocca e diaframma che superano confini linguistici e culturali e si diffondono in tutto il mondo riducendo le distanze. Come a maggio scorso, in cui quattro voci della provincia di Cuneo hanno trionfato a Boston aggiudicandosi i più importanti riconoscimenti mondiali relativi alla musica vocale.
Stiamo parlando dei Rebel Bit e del loro ultimo lavoro intitolato Come con cui si sono aggiudicati ben 2 CARAS (Contemporary A Cappella Recordings Awards), ovvero gli “Oscar” della musica vocale internazionale, nelle categorie miglior album elettronico/sperimentale e miglior arrangiamento professionale per il brano Toccaterra (composto da Lorenzo Subrizi). I Rebel Bit sono il quarto gruppo italiano a vincere nella storia dei CARAS, dopo Neri per Caso, Cluster e Venice Vocal Jam.
Composto da 6 brani di cui 4 cover e 2 inediti (Not a fairytale, Scatto lento), con il contributo del sound designer Andrea Trona e del produttore Erik Bosio, l’EP "Come" (pubblicato a novembre 2021) parla di cambiamento inteso nei suoi aspetti più intimi e profondi come rinnovarsi, imparare, sbagliare, perdere, mollare, e quindi crescere, attraverso la destrutturazione della percezione che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda.
I brani presentano delle armonizzazioni davvero efficaci, non solo per la tecnica ma soprattutto perché connessi al pathos e alla struttura del brano; come in Vince chi molla, canzone originale di Niccolò Fabi in cui mente e corpo si ascoltano e scavano per poi ergersi in una consapevolezza intrecciata: qui questo dialogo, questo approccio olistico è tradotto bene dalle voci gravi che sul finale pian piano risalgono e si aprono specularmente nelle armonie, come un pentagramma che si fa ventaglio, come in un abbraccio cercato. Interessante notare che spesso la voce e l’elettronica si fondono e si confondono in una osmosi tra questi due strumenti di fatto così distanti e a volte opposti, il primissimo e il nuovissimo, principio e progresso. Calibrare le parti non è facile, e quest’album dimostra che è possibile solo attraverso una ricerca capillare e appassionata dei mezzi e sui mezzi, dunque in fase sia di produzione che di post-produzione (mixing e mastering).
Altra caratteristica ricorrente è quell’attitudine a cercare un asse tra semantica e fonetica, ovvero percepire un’effettiva vicinanza tra il significato delle parole e la modulazione dei suoni: un esempio lo troviamo in Toccaterra (brano originale di Emma Nolde) dove il “muovermi senza” di fine ritornello è veicolato da guizzi vocali e armonizzazioni che rendono davvero l’idea del movimento, della reazione cantata. Si ha l’impressione, a volte, che il reale potenziale dei Rebel Bit venga fuori quando gli elementi sono ridotti al minimo, in un intreccio vocale (e sonoro) semplice, essenziale. E questa attitudine si presta bene all’accompagnamento di scene visive, come la costruzione sinergica di un testo teatrale oppure addirittura un formato televisivo e/o cinematografico. Diciamo questo perché, nei brani, è notevole l’impronta e lo stile mentre si viene accompagnati pian piano verso il ritornello o sul finale della seconda parte (quella fase che in musicologia è denominata special o middle-eight), dunque quando la storia trova una sua soluzione, un senso. Attingendo proprio dal linguaggio cinematografico, diremmo che i Rebel Bit sono particolarmente portati verso i plot twist, perché sanno attendere il momento esatto in cui unire gli elementi, elevare il racconto e capitalizzarlo.
Non è scontata neanche la lettura del titolo dell’album "Come", che può essere interpretato a discrezione in italiano e in inglese, con due significati diversi ma con lo stesso fine: viaggiare insieme verso una nuova meta. E questo intento è riassunto nella copertina dell’album, chiara citazione del finale del film 'The Truman Show'.
Quella di Giulia Cavallera, Guido Giordana, Paolo Tarolli e Lorenzo Subrizi (i quattro componenti dei Rebel Bit) è una storia iniziata nel 2017 nella provincia di Cuneo, fatta di impegno e merito, maturata attraverso anni di viaggi ed esperienze artistiche ed umane.
La popolarità televisiva conquistata al programma 'Italia's Got Talent 2021', e poi soprattutto il trionfo alla cerimonia mondiale dei CARAS, mettono le basi per un percorso musicale innovativo e che merita attenzione da parte dei media. Piccole realtà italiane musicali crescono. Compito di noi tutti è quello di valorizzarle.
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01. Toccaterra
02. Trusty and true
03. Scatto lento
04. Vince chi molla
05. Walk on water
06. Not a fairytale