Modaxì
Dalla Puglia col distorsore, ecco i Modaxì, band al debutto discografico con questo Con le mani nel sacco. Che i cinque abbiano energia da vendere lo si sente appena si preme “play”: dieci brani trascinanti, che, complice la verve elettrica, non si risparmiano qualche spunto di riflessione. Della serie: ballate, tornate a casa e meditate.
I Modaxì non si risparmiano nessun ibridaggio, e, su un impianto sostanzialmente rocksteady, sconfinano in tutti quei generi che prevedano l'uso di distorsori e amplificatori con cantato “a manetta” – plus quel magnifico accento pugliese a cui ha abituato Caparezza, amico della band. Apertura affidata al raggae in punta di clavinet di Non ti addormenti mai, poi il cupo funk di Vietato deviare, denuncia di una soffocante e sterile routine mentale, e Lastrico, “inno” allo squattrinaggio e singolo portante dell'album. Sciolte le nostalgie di Se fossi qui, i Modaxì si buttano in una puntata al toy-pop anni ‘80 dal sapore vagamente “righeiriano” in Maladomenica, spaccato di un'alientante noia da weekend, a cui risponde per le rime Resto in città.
Un cupissimo riff ululato lancia L'avvocato del diavolo, ritratto di un paese ormai difficile da redimere, in cui il conformismo è la regola (Meno solo), la tv “predica bene e razzola male” (Non rifatelo a casa) e il cancro dell'ipocrisia corrompe ogni cosa (Con le mani nel sacco).
I Modaxì si propongono come marchio vigoroso, in un disco non brillante e attraversato da tematiche tutto sommato un po' ritrite, ma comunque godibile e di alta “ascoltabilità”.
01. Non ti addormentare mai
02. Vietato deviare
03. Lastrico
04. Se fossi qui
05. Maladomenica
06. Resto in città
07. L'avvocato del diavolo
08. Meno solo
09. Non rifarlo a casa
10. Con le mani nel sacco
Danilo: voce, chitarra. Nico: chitarra, cori. Piero: sintetizzatori, programmazioni e cori. Alessandro: basso. Giuseppe: batteria.