Questo album dei redivivi PGR, “ConFusione” è uno dei progetti più originali di questi ultimi anni che, per la sua peculiarità ricorda “Materiale Resistente” del 1995. Altro tenore, altri argomenti ma, ugualmente, la capacità di spiazzare l'ascoltatore.

Nove brani asciugati, anzi disidratati da Franco Battiato che ha lavorato sui master originali dei brani scelti per questa raccolta “lavorandoli” con perizia e metodo, senza stravolgerne le trame originali ma operando per fare emergere quella vena mistica spesso nascosta nei brani dei PGR come, ad esempio, avviene in Ah! Le monde. Montesole è e rimane uno straordinario affresco laico del bisogno e della difesa, costante e decisa, della libertà. Una sorta di lode laica intrisa di passione per l'altro e per il futuro dell'uomo. Le musiche che accompagnano i brani sono strutturate in maniera da rappresentare il lato onirico della parola, la parte più morbida di lettere spesso aspre e asciutte nel loro significato, come avviene con la musica che accompagna Cronaca del 2009 (titolo accompagnato dal numero 5679 che rappresenta l'anno del calendario ebraico).

Brani scarni, brani dolorosi, brani che fanno pensare, brani alla ricerca della libertà politica e di quella interiore (Orfani e vedove), brani che sentono la necessità di scavare nell'animo e di sovvertire i pensieri comodi e consolidati, brani che giungono da lontano, dalla storia, da un tempo perso nel mito, brani che attraverso la disidratazione vogliono nuovamente bussare alla porta della nostra coscienza.

Tutti i testi delle canzoni sono a firma di Giovanni Lindo Ferretti, autore certamente originale e, da sempre, non allineato. Artista a tutto tondo capace d'essere profondamente comunista e diventare, con la stessa naturalezza un grande e convinto sostenitore del pensiero del Cardinal Ratzinger, prima, del Papa Benedetto XVI°, poi. E questa mutazione del pensiero, come ben articolata in varie interviste, non la si vuole giudicare da nessun punto di vista ma, certamente, manifesta un'insofferenza interiore bisognosa di percorsi esistenziali e culturali che, infine, diano la pace.

Un grande lavoro questo “ConFusione”, con l'unica “pecca” che alla fine diventa un punto di forza: il canto ripetitivo che si trasforma in una sorta di mantra.
 

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