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Emiliano Mazzoni

Cosa ti sciupa

Fare rock d’autore con il pianoforte, anzi, mettendo le chitarre quasi “al servizio” dei tasti bianchi e neri: operazione interessante partorita, e non è un caso, dall’Emilia profonda, terreno fertile da sempre quando si parla di mettere insieme musica e parole. Terra di sentimenti forti, terra di ballate, quella in cui nasce e diventa musicista Emiliano Mazzoni, autore che, in un certo senso, rimette la voce (ed il pianoforte) al centro della scena e lo ribadisce con il suo secondo lavoro da solista, Cosa ti sciupa, realizzato con l’aiuto dell’ex Ustmamò Luca A. Rossi, ed in cui avvalora la predilezione che, da quelle parti, hanno per la narrazione.

Certo, mettersi a fare il cantautore oggi come oggi è rischioso, e per una serie di motivi serissimi: tutti vogliono raccontare/raccontarsi, vogliono apparire, vogliono interessare ed il rischio è che in questa massa caotica di artisti, personaggi, ma anche comparse, la qualità di una proposta passi sotto silenzio, marginalizzata o addirittura cancellata dalla velocità e dalla superficialità dell’ascolto; banalmente se, entro i venti, trenta secondi di una clip, l’attenzione non viene subito catturata, il resto, come si usa dire, “passa in cavalleria”. Questo lavoro va ascoltato, e va ascoltato tutto, perché le favole, ed ancor più quelle interessanti ed avvincenti, le si ascolta dall’inizio alla fine. Non bastano certo l’incipit, e neppure il sapere già come vanno a finire: sono lo svolgimento, il pathos, il crescendo della narrazione a costituirne il succo.

Mazzoni questi racconti li sussurra a mezza voce: si sente, sotto sotto, l’origine “stradaiola” ma anche il desiderio di esprimere una riflessività sopravvenuta che mira ai dettagli, alle spigolature; non ci sono fatti eclatanti, o particolarmente sorprendenti, ma narrazioni delicate, quelle sì davvero cantautorati e intime, in cui il pianoforte diventa il vero e proprio veicolo con cui la voce trasporta l’ascoltatore al loro interno e lo accoglie quasi fosse un focolare domestico. Il fatto di essere nato in un paesino di montagna, isolato, ha forse fatto sì che Emiliano Mazzoni abbia sviluppato la capacità di cogliere dettagli che un “cittadino” dà quasi per scontati, proprio perché la favolistica dei luoghi più appartati è ancora oggi capace di stupirsi per i particolari più semplici, per i fatti più “normali”, per le situazioni più comuni, vissute probabilmente con un occhio più visionario, con maggiore intensità e molto meno disincanto. Qua e là qualche tocco retrò, Non lasciarmi qui ed anche Nell’aria c’era un forte odore, ad esempio, ma in generale la sensazione che di storie, da raccontare, ce ne siano ancora parecchie, e che le onde della nostalgia le possano, prima o poi, portare  riva tutte quante…

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Luca A. Rossi, Emiliano Mazzoni
  • Anno: 2014
  • Durata: 41:36
  • Etichetta: Gutenberg Music/Caligola Records/Primigenia/I.R.D.

Elenco delle tracce

01. Canzone di bellezza
02. Ma perché te ne vai
03. Diva
04. Un’altra fuga
05. Ciao tenerezza
06. Hey boy
07. Ragazza aria
08. Non lasciarmi qui
09. Nell’aria c’era un forte odore
10. Tornerà la felicità
11. Non rivedrò più nessuno

Brani migliori

  1. Diva
  2. Ciao tenerezza
  3. Nell’aria c’era un forte odore

Musicisti

Emiliano Mazzoni: voce, cori, piano, piano elettrico, organo, cembalo, armonica, fisa, tombino  -  Luca A. Rossi: basso, chitarre elettriche, acustiche, cembalo  -  Simone Filippi: batteria  -  Mirko Zanni: chitarra elettrica  -  Michael Mac Bello: batteria  -  Dominic Palandri: chitarra distorta  -  Romy Chanelat: cori  -  Angus Palandri: cori  -  I ragazzi del Villaggio della Liquerizia: grida