Francesco Camattini
“Ma cos'è questa crisi?” viene da chiedersi, citando un vecchio brano di Rodolfo De Angelis, e magari ci ha pensato pure Francesco Camattini mentre decideva di pubblicare questo EP di quattro canzioni intitolato per l'appunto Crazy Crisi. Una evidente vena ironica e a tratti cinicamente disillusa traspare in effetti dai testi del cantautore emiliano, che già all'inizio, nella title track Crazy Crisi, suggerisce il «ritornar sugli alberi» come un possibile antidoto a questa benedetta crisi, di cui da sempre si parla.
E allora W la Clava, ci dice Francesco, perché con essa «colpire è molto piu facile che accettare il dolore». Ma più che di nostalgia primitivista si potrebbe parlare di un vago post-modernismo, che si disvela in immagini come il «cuore ad energia solare», che al buio non funziona più, o nella poco bucolica danza «sull'erba radiottiva», condita di «sogni tossici». Del resto è Camattini stesso a definirsi anti-romantico e forse per questo nell'ultima traccia, Fine della Storia, tenta, in una sorta di stralunata ninnananna, di uccidere tutte le favole dell'infanzia per insegnare a distinguere tra il falso e il vero, salvo poi pentirsene e consigliare al bambino in ascolto, verosimilmente allibito, di inventarsi una sua favola per migliorare la realtà.
Questo impeto di residuo idealismo suona leggermente di maniera, soprattutto dopo le “risentite” e apparentemente per nulla ironiche dichiarazioni antidemocratiche del secondo brano: «tu sei più basso e vuoi abbassarmi, nell'uguaglianza tu vuoi schiacciarmi». Musicalmente parlando, Camattini si muove in un ambito di jazz contaminato, collocandosi di fatto nell'area del cantautorato jazz (o se vogliamo “jazzatino”) che è tornato tanto in voga negli ultimi anni, nel bene e nel male. I brani sono tutti ben suonati e hanno dei buoni arrangiamenti, sebbene siano talvolta un po' standard.
Il momento più creativo da questo punto di vista è Crazy Crisi che gioca molto con l'alternanza di atmosfere diverse per assecondare il testo, soprattutto nei ritornelli volutamente caotici. Anche Fine della Storia è una canzone molto piacevole, ma ricorda da vicino il Lucio Dalla di Attenti Al Lupo sia nel tema delle favole, sia nell'articolazione del canto e dell'arrangiamento.
01. Crazy Crisi
02. Sento che ne Ri-Sento
03. W la Clava
04. Fine della Storia
Francesco Camattini: voce, chitarra, arrangiamenti
Alessandro Sgobbio: pianoforte, arrangiamenti
Antonio Marangolo: saxofoni, tastiere e percussioni nel brano Fine della Storia, arrangiamenti
Enrico Lazzarini: contrabbasso, arrangiamenti
Niccolò Bossini: chitarra elettrica & acustica nel brano Sento che ne ri-sento
Sandro Ravasini: batteria, arrangiamenti
Emiliano Vernizzi: saxofoni, arrangiamenti
Beppe Di Benedetto: trombone, arrangiamenti
Cesare Vincenti: chitarra elettrica nel brano Crazy Crisi