Ruben
La
strada che corre tra i banchi di un palazzo di giustizia e gli scaffali di un
negozio di dischi è più breve di quanto non si possa immaginare. E Ruben, cantautore veronese con
trascorsi da avvocato penalista, lo conferma con questo suo terzo lavoro, Da qui non si vedono le stelle.
In
dieci canzoni nate come fotografie del quotidiano, prendendo ispirazione anche
dalla sua esperienza in tribunale, il cantautore veneto dipinge un affresco del
mondo che lo circonda, fatto di storie oscure e maledette, con tocchi di colore
tradotti in suoni aspri, distorti e sovrapposti (iperbolicamente, nella
title-track). È un rock crudo, di una ruvidezza che segna arrangiamenti sempre
più stratificati ed elaborati ad ogni pezzo, con occasionali puntate nel punk (Trent’anni fa) o nell’hard rock (Gringo). Una ruvidezza che va però a
perdersi nei testi, diretti e secchi, sì, ma impoveriti dalla forzatura di rime
e assonanze: vicende cupe (la sciatteria morale in Storie di fango, l’alienazione e la routine in Noto Brambilla, la condizione della donna in Sotto lo stesso cielo) risolte in liriche innocue, con timidi
slanci poetici inghiottiti da formule insipide. Una ruvidezza stemperata anche
dalla vocalità piuttosto anonima del cantautore, che soffre molto nel confronto
con la voce limpida di Veronica Marchi
nei duetti Sotto lo stesso cielo e In luce.
Quel
che rimane è un disco di istantanee autentiche ma troppo sfocate per incidere
in chi ascolta. L’unica a lasciare il segno è La collina degli stivali, riflessione sulla vita e sulla morte a
metà tra il giocoso e il disincantato, una filastrocca alla Branduardi che si
spalanca a un refrain corale e suggestivo.
01. Mario
02. Storie di fango
03. Gringo
04. Da qui non si vedono le stelle
05. Sotto lo stesso cielo
06. Cosa ha in testa la gente
07. Noto Brambilla
08. Trent’anni fa
09. La collina degli stivali
10. In luce
Ruben: voce,
chitarra
Luca Tacconi: chitarra
Carmelo Leotta: basso
Fabio Fila: batteria
Pippo Guarnera: organo hammond, tastiere
John Mario: cori
Giacomo Torreggiani: cori
Veronica Marchi: voce in #5