Gionata
Daytona è il quinto lavoro di Gionata,
cantautore fuori dai confini italiani, nel senso fisico del termine, perché
vive a Lugano. Dall’atmosfera svizzera di cui si circonda, Gionata si nutre di
un pop scanzonato quanto basta da poter decidere provocatoriamente di credere
in Disney piuttosto che, e dissemina il suo album di canzoni-filastrocche “impegnate”.
Nel 2005 il suo “Niente di
giovane dietro una droga” vince il
MEI come miglior soggetto, e questo nuovo album sembra proprio non essere
riuscito a raggiungere il livello di quel pezzo. “Daytona” è un salto in un passato color seppia, in quegli anni settanta che
parlavano di donne e motori, in un ritrovato fascino marinettiano per la
velocità e la tecnologia. La matassa di questi dodici pezzi si dipana tra una
voce a volte poco incisiva e sonorità tipicamente pop, frastagliate da guizzi
di elettronica che di tanto in tanto intervengono a smuoverle. Che cosa ci fai a Daytona? è l’apripista,
un piacevole inno alla vita che muta e fa mutare persone e stati d’animo alla
velocità della luce; e la sua domanda tormentone «Che cosa ci fai a Daytona,
non ti eri reinventato come piuma?» la dice lunga sul punto di vista
dell’autore, che strizza un po’ l’occhio a un Daniele Silvestri habitué delle
tematiche sociali affrontate con disincanto (parallelismo che si potrebbe
arrischiare anche per A poco da qui,
un altro dei brani del disco). Le note successive si snodano ancora sulla
metafora delle quattro ruote, mentre Hamburger
Dai Pagliacci è una sorta di manifesto programmatico sullo stile di vita da
adottare, caratterizzato da «qualche decibel di voce al giorno senza portare
mai il volume oltre il tre», stando attenti a capire bene dove si nasconde la
vera miseria, magari proprio dietro quello che i media spacciano per «cosa
seria».
Poco pop poi, molto simile a uno di quei tormentoni radiofonici
privi di elementi degni di nota, cerca di portarsi dietro una polemica
abbastanza sterile sull’onda lunga di un essere o non essere “rock” ripresa
tempo addietro da un certo Adriano. E il disco prosegue così. Preferivamo la
vecchia versione, quella che con la satira ci faceva riflettere un po’ di più.
01. Che Cosa Ci Fai A Daytona?
02. A-A-A-Aermacchi
03. Hamburger Dai Pagliacci
04. Ognuno Di Noi Ha Il Suo Elvis
05. Cosa Pensano Le Ruote Ai Box
06. Mi Ami?
07. E' Poco Pop
08. Non Calpestate Le Fate!
09. Punto E Virgola
10. Il Mondo Non Lo Sa
11. A Poco Da Qui
12. Gonne E Piume
Gionata Zanetta:
voce, testi, musiche
Zeno Gabaglio:
contracello, quartetto d’archi
Roberto Gianini:
batteria
Nino Mauro:
basso, chitarre levante
Claudio Cheulini:
batteria
Davide Conceprio:
solo
Veronica Pacelli:
voce in “Mi ami?”
Marilù Zanetta:
synth