De Grinpipol
Da Sassari i De Grinpipol nel febbraio 2010 fanno uscire il loro primo album omonimo. Rock fresco e potente, diretto e semplice: cantato in inglese, con molte citazioni oltre confine e forse un po’ poca Sardegna. Sicuramente molto più fruibili dal vivo, I De Grinpipol, formazione attiva dal 2004 hanno pubblicato il loro primo album ufficiale, interamente autoprodotto. Sono nove i brani che spaziano tra brit-rock e indie targato USA, molto interessanti alcuni riff ed arrangiamenti che denotano la buona preparazione musicale che è stata acquisita nei vari spettacoli dal vivo. Per quanto riguarda invece i dischi da studio in futuro si dovranno curare maggiormente parti vocali e variare maggiormente le sezioni ritmiche, se si vorrà davvero trovare quella personale originalità in più.
La grinta non manca in questo lavoro, si ascolti “No!” e “Get this happiness”, ma parlando di suoni tradizionali non dico che si debba andar sempre a ripescare i suoni caratteristici della regione, possiamo anche accantonare per un attimo launeddas e cori polifonici sardi, ma questo disco potrebbe essere qualcosa di diverso e più corposo se ci fosse qualche momento più inedito ed esclusivo.
Rimane comunque un sound piacevole, divertente e coerente: preciso, che non è da tutti. Il gruppo in classica formazione: batteria, basso, due chitarre, voce e cori è ben costruito ed è maturo per poter fare un passo ulteriore verso la ribalta. La sperimentazione dovrà continuare ad essere l’ingrediente principale partendo proprio dall’esperienza maturata dal vivo. Da tutte le influenze ascoltate, si potrà fare la differenza in quella capacità di costruzione soggettiva che si dovrà mantenere comunque elementare e diretta com’è ora, ma si dovrà trovare il coraggio di andare oltre, alla ricerca di quella genialità che ha ben prima di loro caratterizzato il successo dei colleghi inglesi e americani.
I Grinpipol se riusciranno a svestirsi dall’abito “Jump hard rock cover” per sorridere sarcasticamente al mondo (come solo dei bravi “Green Grin men” sanno fare) e fare base in Sardegna, avranno modo di continuare a far ballare e divertire il pubblico con accenni di blues, chitarre ruvide e sonorità anni settanta: con la costanza e la bravura che li contraddistingue potranno avere qualche carta in più da giocare proprio solo amalgamando il sound della loro terra con quello che già hanno nel cuore.
01. It's a choice of peace and pride
02. Mikidiale's motel
03. Clap your hands (like monkeys)
04. No!
05. Abyss Baby
06. Get this happiness
07. What you dream about
08. Cloudy Fullness
09. The other's blood
Marco Appioli: basso e cori Franco Davide Demontis: chitarra e cori Alessandro Sechi: voci e cori Emanuele Marras: batteria Giuseppe Sini: chitarra e cori