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Deidda

Deidda canta Pavese – Un paese ci vuole

A Mariano Deidda piacciono le sfide, ce lo ha dimostrato giocando “fuori casa” nella trilogia su Pessoa (guadagnandosi per questo il successo in Portogallo e la cittadinanza di Lisbona), si è misurato portando in musica un vessillo della poesia della sua terra, il Nobel Grazia Deledda, ed ora alza l’asticella ancora più su affrontando i versi di Cesare Pavese. Non che lo scrittore di Santo Stefano Belbo sia dal punto di vista letterario più o meno complesso rispetto agli altri citati - probabilmente Pessoa è tra i più complessi in assoluto -, ma la difficoltà consiste nell’alto rischio di cadere in “angosce musicali” potenziali figlie dell’assecondare il “mal di vivere” di cui è permeata l’opera di Pavese.

Diciamo subito che Deidda non si lascia intrappolare e confeziona, per le poesie del creatore di Nuto, un vestito che ci aiuta a scoprire gli aspetti di tenero, indissolubile legame con la terra di Langa, mentre il disagio, che ha portato Pavese a concludere la propria difficile appartenenza terrena in quel fatidico 27 agosto 1950 presso l’Albergo Roma di Torino, emerge, grazie alla musica di Deidda, è filtrato da un provvido mix di discrezione e pietas.

La sequenza dei poemi in musica è una specie di promenade temporale che prende il via da Un paese ci vuole, vera dichiarazione d’amore dello scrittore alle proprie radici, passando per la partigiana Sangue sulle colline, e la struggente Anche tu sei l’amoreper chiudersi con Albergo Roma, riflessione di Pinolo Scaglione (il Nuto di La luna e i Falò) letta dall’attore Carlo Simoni, che racconta del rimorso dell’amico per non aver cercato Pavese il sabato del tragico evento Torinese, chissà, forse se lo avesse fatto …..

Musicalmente Mariano affronta l’opera assottigliando l’impronta jazzistico/cameristica che aveva caratterizzato i lavori precedenti, introducendo elementi discreti di folk, più funzionali per geolocalizzare i versi di Pavese, ecco allora un uso più vicino alla tradizione piemontese della splendida fisa di Luca Zanetti (abbiamo trovato l’erede di Coscia, importante anche il suo apporto negli arrangiamenti), fantastico il piano di Silvia Cucchi (conferma tutto il bene che si dice su di lei, una giovane, grande pianista da approfondire) e poi quei clarinetti soffiati con tale maestria!  Quello mib del Maestro Gianluigi Trovesi e quello sib di Diego Mascherpa, musicista di gran classe, ascoltate su tutte Il clarinetto di Nuto, evocativo strumentale di Deidda, che commuove per dolce malinconia. Saverio Miele al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria assicurano, attraverso una ritmica morbida e discreta, un vero lifting musicale a tutto il lavoro. Come sempre sono presenti e bene s’insinuano nell’opera, anzi questa volta sono tre, i cammei scritti dallo stesso Deidda, Nata a Premilcuore e Terras do grande lago oltre al già citato strumentale.

Un grazie a Mariano Deidda, la cui sensibilità non finisce di ammaliare. L’artista ci prende per mano e ci costringe a rileggere Pavese permettendoci, senza retorica alcuna, di entrare in sintonia con il suo animo travagliato. Questo Un paese ci vuole è il vertice compositivo di un poeta/compositore che canta i poeti con eleganza e profondità, fotografa musicalmente in un bianco e nero da cineteca e induce ad un ascolto che alla fine lascia le stimmate della poesia nell’anima prima ancora che nel cuore. Grazie anche a Beppe Crovella che, con questo lavoro, dimostrando un coraggio davvero leonino, inaugura Poema, un’etichetta dedicata alla poesia messa in musica, in bocca al lupo, molti di questi dischi!

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Beppe Crovella
  • Anno: 2011
  • Durata: 55:02
  • Etichetta: Electromantic music / Poema

Elenco delle tracce

01. Un paese ci vuole

02. Altre tenerezze

03. Sangue sulle colline

04. Tanta poesia

05. Come i falò

06. L’acqua del lago

07. Nata a Premilcuore

08. O Titano fallito

09. Il clarinetto di Nuto

10. Rivolta

11. Anche tu sei l’amore

12. Terras do grande lago

13. Albergo Roma

Brani migliori

  1. Tu non sai le colline
  2. Nata a Premilcuore
  3. Il clarinetto di Nuto

Musicisti

Mariano Deidda: voce, musiche e versi Silvia Cucchi: pianoforte Luca Zanetti: fisarmonica e arrangiamenti Diego Mascherpa: clarinetto sib Paolo Franciscone: batteria Saverio Miele: contrabbasso Gianluigi Trovesi: clarinetto mib in 3, 5, 10, 12 Carlo Simoni: voce recitante in 13 Mario Lapi: voce in 11 Roberto Chiriaco: contrabbasso in 3 Elio Lombardo: chitarra in 3 Ines Hrelja: violoncello in 3, 11