Der Maurer
Di questo disco non troverete recensione alcuna, da nessuna parte, e il motivo è presto spiegato. Der Maurer è un lavoro complesso, ricercato e allergico a categorie e generi almeno quanto il suo autore. Der Maurer è Enrico Gabrielli, deus ex machina di buona parte della musica italiana al momento in circolazione. Fiati per Afterhours e Parente, dita sapienti e ingegno per Calibro 35, arrangiatore per Capossela e Morgan, polistrumentista per Mondo Cane, Baustelle, Niccolò Fabi, Paolo Benvegnù e almeno un’altra dozzina di nomi. Nemmeno lui se li ricorda tutti eppure non dice mai di no. Su Gabrielli sai di poter sempre contare per la realizzazione di un disco, dal vivo invece non è facile rintracciarlo. Di lui si sa che appena può torna all’ovile, un ovile chiamato Trovarobato, una stanzetta piccola piccola in centro a Bologna dove ad attenderlo ci sono gli amici di sempre e una libertà pari solo alla fiducia che l’etichetta-amica-sorella ripone nel Maestro Gabrielli.
Der Maurer germoglia proprio all’ombra di una porta medievale, è qui che il muratore, rifacendosi a una tradizione familiare di calce e mattoni, costruisce uno spazio tutto suo tirato su a ego e sovra incisioni. Per una casa è ancora troppo presto, ci vogliono canzoni, parole e ci vuole calore. Un laboratorio a cielo aperto però il nostro Der Maurer ce lo sa costruire, un opificio d’ingegno dove è bello ritrovare o scoprire autori e suoni del passato.
Incontriamo sonate contemporanee minimaliste (Reich), musica antifonale cinquecentesca di un autore veneziano conosciuto con il nome di Gabrieli, (ma c’è chi giura che le elle fossero due inizialmente), l’espressionismo esacerbante dell’olandese Andriessen e l’acume didattico dello stesso autore diplomando del conservatorio. A Vol. 1 seguirà presto Vol. 2: chi la scorsa estate ha seguito le prime tappe del tour si sarà accorto dell’attuale infatuazione dell’artista per la clapping music, ma questo è un altro capitolo. Ligèti e Cage possono attendere.
01. Steve Reich: “New York Counterpoint” (1985)
02. Giovanni Gabrieli: da “Sacrae Symphoniae: Canzon a suonar, n°4” (1597)
04. Enrico Gabrielli: “Matematica Naïf” (2002)
05. Louis Andriessen: “Workers Union” (1975)
Enrico Gabrielli: sax contralto, clarinetti, voci, flauti, organo Eko Tiger, piano Wurlitzer, pianoforte 4 mani, Portasound Yamaha, clavinet, batteria