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Grigio Scarlatto

Detox

Grigio Scarlatto è il moniker dietro il quale si celano tre giovani musicisti di stanza a Padova: Giovanni Stocco, Sotirios Papastefanou e Marco Gomierato. La band ha iniziato la propria attività nel 2019 e dopo Antiuomo, il primo full-length pubblicato nel post lockdown dell’estate del 2020, ha iniziato a lavorare con il duo di produttori Exit Exit. Dalla collaborazione sono nati due EP, T9 vol. 1 e T9 vol. 2, usciti nel 2022, in cui il trio ha sperimentato sonorità più pop, pur rimanendo fedele alla scrittura spontanea degli esordi.

La nuova release Detox rappresenta un ulteriore passo in avanti per la formazione veneta ed il tentativo di costruirsi un’identità ben definita. Il loro sound è assimilabile alla scena shoegaze e dreampop, molto attiva in Italia con gruppi come Cosmetic, La Casa al Mare, Soviet Soviet, Rev Rev Rev, Felpa e numerosi altri, e dimostra – lo diciamo per chi non avesse molta familiarità con queste sonorità - di avere radici ben salde nella new wave italiana (si colgono echi dei primi Diaframma) e soprattutto nella musica post-punk britannica (Joy Division, Jesus and Mary Chain, Cocteau Twins, Cure e My Bloody Valentine su tutti). Giri di basso imparentati con quelli di Peter Hook (bassista dei Joy Division, che ha fatto scuola in questo senso), chitarre stratificate e distorte, voci eteree e sognanti, testi crepuscolari, intimi, viscerali sono dunque gli ingredienti dell’album, in coerenza con il genere.

Tematica ricorrente nelle liriche di Stocco, che alternano l’italiano all’inglese, è la sottile linea di confine tra dipendenza e indipendenza, ovvero la volontà di emanciparsi, di “disintossicarsi” dalle abitudini, dalle relazioni negative, dalla routine, dalle convenzioni nelle quali si resta imprigionati, pur consapevoli dei rischi che l’uscita dalla propria comfort zone può comportare. L’impossibilità di trovare rifugio in un rapporto affettivo, che spesso è ulteriore elemento disturbante, la persistenza di un’inquietudine apparentemente implacabile e il conseguente cupio dissolvi impregnano i testi, rispecchiati dalle sonorità dense e cupe dei brani stessi, che però a tratti si aprono verso orizzonti più ampi e appaiono sottesi da venature di sferzante energia.

Dopo un’apertura strumentale (Intro), la sequenza inanella altri sei brani più una ghost track (Crack). Segni evoca una relazione disfunzionale che ha lasciato cicatrici nel corpo e nella psiche: il giro di basso quasi ossessivo, la batteria pulsante, la lunga introduzione strumentale conducono l’ascoltatore in una sorta di oscuro tunnel sonoro, correlativo dello stato d’animo dell’io lirico. Guacamole è anch’essa incentrata sul malessere interiore e su una vicenda sentimentale che finisce per risultare tossica. Notevole è l’intermezzo in cui chitarra, basso e batteria si sovrappongono, a voler tratteggiare condizioni mentali ed emotive conflittuali.  Nodo torna ancora una volta al concetto di legame (tanto affettivo quanto inteso come vincolo di consuetudine o di responsabilità) che è meglio spezzare: “Scioglimi / Dal nodo che /Costringe me /Ai modi che ho di fare /Tu fammi andare / Dove il vuoto strappa il senso…” Soltanto in Crack, che non a caso è una ghost track, come a non voler esplicitamente ammettere che una via d’uscita sia possibile, il dissidio dell’io lirico sembra parzialmente ricomporsi e l’amore può offrire conforto. Il protagonista del brano chiede infatti al partner di concedergli ancora un po’ di tempo, convinto che la presenza di quest’ultimo potrà risanare le fratture insite nella propria mente (There's a crack in my mind/But you can fix it).

Detox è un album che racconta di smarrimento e disagio, ma anche desiderio di riscatto e di fuga da situazioni claustrofobiche e limitanti e questo contrasto si riveste di abiti sonori sia introspettivi e malinconici che potenti e “rumorosi”. La musica dei Grigio Scarlatto soddisferà gli adepti della scena shoegaze e alternative rock contemporanea, ma non mancherà di suscitare interesse nei nostalgici della scena dark/new wave degli anni Ottanta.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Exit Exit - Francesco Gambarotto e Mattia Zoccarato
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Shyrec / Scissor Salad

Elenco delle tracce

01. Intro
02. Segni
03. So Softly
04. Guacamole
05. Nodo
06. NSSP
07. Martedì
Ghost track: Crack

Brani migliori

  1. Segni
  2. Guacamole
  3. NSSP