Tinturia
Si può dire che i Tinturia facciano folk con moltissime e
svariate influenze: dal rock allo ska, dal punk al reggae; un folk che ha
certamente le sue radici nelle tradizioni dell’isola da cui provengono, la
Sicilia, ma che vive nel presente. I brani migliori in questo Di mare e d’amuri (quarto disco in
studio dal 1998 ad oggi) sono quelli cantati in dialetto, su tutti la rilettura
di U Pisci Spada di Modugno, in una
versione che contrappone allo ska delle strofe un ritornello irrobustito da
staffilate rock. Ma anche nelle canzoni autografe i Tinturia sanno dire la
loro, in un gioco di variazione di ritmi e toni che serve a stemperare la noia:
si passa così dall’allegra Abballu senza
sballu nella quale si racconta la ricerca della donna e dell’amore in
maniera scanzonata alla più riflessiva A
chi mi sa dare musica.
Piacevoli i suoni dell’ukulele
rintracciabili qua e là, che danno un tocco di esotismo, e il richiamo a certe
sonorità anni ‘50 e ’60 piuttosto leggere, che in Sudo si profilano in un rock d’antan con tanto di battito di mani e
richiamo un po’ didascalico a Jerry Lee Lewis. I Tinturia però non rinunciano
neanche ad un timido impegno e in De
Generatione raccontano la realtà siciliana d’oggi; mentre in I don’t know trattano il tema
ambientalista, con una voce infantile che nel ritornello chiede se sia
possibile un mondo migliore di questo. Sulla stessa linea Oblomov, nella quale l’accusa è diretta alla gente («tutti si
lamentano però non cercano la soluzione») e la ritmica ska viene attraversata
da umori blues. Menzione speciale invece per Cercasi Rosa, che quasi in chiusura (è la penultima delle tracce)
apre col suo incipit rap cupo e ansiogeno scenari inediti per il gruppo
siciliano, la cui energia su disco troverà sicuramente un ottimo riscontro una
volta che questi brani verranno proposti dal vivo.
01. Di mare e d’amuri
02. Dimmi che per me c’è il meglio
03. I don’t know
04. Sudo
05. ‘U Pisci Spada
06. De Generatione
07. A chi mi sa dare musica
08. Oblomov
09. Sto correndo
10. Cercasi Rosa
11. Abballu senza sballu
Luciano Favara:
chitarra e ukulele
Domenico Cacciatore: basso
Giampiero Risico:
sax, clarinetto, synth e cori
Lino Costa: chitarre
elettriche e acustiche, marranzano e cori
Mario Vasile: percussioni
Angelo Spataro:
batteria e cori
Lello Analfino: voce e synth