Esterina
Finalmente
Guido Elmi, da produttore lungimirante quale è, ce li ha fatti conoscere. Ci ha
consegnato gli Esterina, uno dei
rari spiragli di autenticità della discografia italiana attuale. Diferoedibotte è un album d’esordio, ma
è carico di dodici anni di esperienze passate non solo a suonare la musica, ma
a trovare il modo per poterla innovare. I testi miscelano l’italiano a termini
che derivano dal parlare toscano, ma sono così squisitamente cantautoriali (nel
senso lato e senz’altro positivo del termine) e si servono di una voce a tratti
forse imprecisa ma calda e ruvida, che fa della sua toscanità ostentata uno dei
maggiori punti di forza. Le sonorità poi sono un alternarsi di escalation
strumentali che richiamano, perché no, un po’ il “fero” a sessioni ritmiche
avvolgenti arricchite da chitarre e tastiere incalzanti.
Le
tematiche toccate si focalizzano su un’analisi lucida della superficialità
della società moderna, resa ancora più evidente dalla fortissima
contrapposizione con quei valori antichi ma semplici vissuti dall’uomo di
campagna. Su questo si basa la trascinante Baciapile
o una Razza di conquista che lascia
senza fiato, nel vero senso della parola. E non bisogna dimenticare l’irriverenza
di un’ironia che si serve della purezza dei suoni della natura per raccontare
un amore che puro non è, ma incentrato sulla “solida” base del guadagno a tutti
i costi. È La nostra storia, che
invita caldamente: «amore, attacca la fresa al trattore».
La
nostalgia per tutto ciò che è stato sostituito da «un mondo che affoga se
stesso» è rimarcata dal suono della fisarmonica, presente in maniera costante
in tutti i pezzi più lenti, e molti brani, già di per se costruiti su solide
basi melodiche e ritmiche, sono impreziositi da theremin e vibrafono, che danno
ancora più forza a un messaggio che già di suo arriva forte e chiaro.
Diferoedibotte sa di terra umida. E sa di aglio e di sputi. Ma sa anche
del sole della Versilia e del filtro beffardo che i cinque toscani applicano
alla vita. Il loro sito ci avverte che si tratta di vera propria medicina. Per
la salvezza della musica aggiungeremmo noi, con tanto di indicazioni, contenuto,
posologia e precauzioni d’impiego. Difficile persino scegliere le pillole
migliori. Da usare senza moderazione.
01. Senza resa
02. Fero
03. Sono come vuoi che sia
04. Povertà
05. Razza di conquista
06. La nostra storia
07. Ciò che resta
08. Sale
09. Gina
10. Strano siccome
11. Baciapile
12. Nodata
Fabio Angeli: chitarra
e voce
Giovanni Bianchini:
batteria
Giovanni Butori: basso
Alessandro Frediani:
vibrafono, diamonica, theremin, synth e campionamenti
Massimiliano Grasso: tastiere,
elettronica e fisarmonica