Roberta Di Mario
Lo chiamano “pianismo contemporaneo”, forse per la smania tutta moderna di etichettare e catalogare anche la musica come un prodotto da grandi magazzini. Riflessione spontanea per chi invece la considera “una”, senza confini e senza limiti, libera di sgorgare e arrivare ovunque e a chiunque. Ascoltando Disarm, nuovo album della pianista parmense Roberta Di Mario, emerge chiara questa libertà interiore ed espressiva che invita – chi ascolta – a disarmarsi, ad abbandonarsi, lasciando che sia quel che sia.
Evocative e suggestive, le composizioni della Di Mario sono quasi sempre dinamicamente in crescendo, fatte di molte note legate e ostinati a creare una forte tensione emotiva che, partendo dal pianissimo, arrivata a un certo punto (al clou) esplode in fortissimo per poi tornare nuovamente al punto di partenza, in una struttura circolare ben costruita, arricchita all’intervento del violoncello, degli archi e delle percussioni. Basta ascoltare il brano che dà il titolo al disco, Disarm, per immergersi nel flusso sonoro che Roberta traccia con maestria, quasi un progressivo spogliarsi di ogni sovrastruttura per arrivare alla parte più profonda e vera di sé. La Di Mario possiede un “pentagramma dell’anima” – prendendo a prestito il titolo del romanzo di Stefania Bonomi, ispirato all’indimenticato Giorgio Faletti, che ha visto protagonista nella presentazione la stessa musicista – capace di racchiudere quel qualcosa che va oltre e si slancia verso l’infinito.
Pensato e realizzato come un concept, i vari momenti sono strettamente uniti l’uno all’altro, dando al lavoro compattezza e forza, a cominciare da Le présage (si odono echi di Sakamoto) e Valzer in A Minor, passando per Pure ed Empty Room, arrivando a Leda And The Swan e A New Beginning. Intensi i tre interventi recitati dalla voce della regista teatrale Andrée Ruth Shammah su testo della scrittrice Alessandra Sarchi, posti a intermezzo tra un capitolo e l’altro. Dopo due dischi da cantautrice, questo ritorno alle origini ha per Roberta Di Mario un significato speciale tutto racchiuso in quel meraviglioso “disarmati, lascia che sia”.
01. Le présage
02. A Collective Consciousness
03. Voice 1
04. Disarm
05. Valzer In A Minor
06. Pure
07. Anatomy Of A Sound
08. Voice 2
09. Empty Room
10. Leda And The Swan
11. Gerundio
12. Answer To A Composer
13. Voice 3
14. A New Beginning
15. Disarm (Piano Solo)
Roberta Di Mario: pianoforte - Empty Room Ensemble: archi, percussioni - Cristian Bonato: programmazione synth - Anselmo Pelliccioni: violoncello - Fabio Mina: flauto - Andrée Ruth Shammah: voce recitante (su parole di Alessandra Sarchi)